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Tempo di andare al teatro social di Sondrio

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27/09/15

Sabato pomeriggio, ho avuto l’onore di essere tra gli invitati all’inaugurazione del Teatro Sociale di Sondrio ex Teatro Pedretti. Chissà quanto tempo ci vorrà per sdoganare il nuovo nome, che in realtà è quello che gli attribuirono inizialmente, quando fu costruito nel 1820.
Devo essere sincera, ho seguito la faccenda della ristrutturazione molto da lontano, non essendo addetta ai lavori. Non mi ricordavo nemmeno quando fosse stato chiuso il cinema…
Era il 2001, tantissimo tempo fa.
Sondrio da molto tempo aveva una piazza totalmente rinnovata, ma con delle impalcature da lavori in corso. Ormai non ci si faceva nemmeno più caso. Sembrava facessero parte dell’arredo.
Ieri finalmente ho rivisto la facciata del teatro libera, con quella scritta: Teatro Sociale che da amante della cultura, delle arti e dello spettacolo, mi ha dato un po’ di orgoglio per la mia città.
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Il mio posto era in platea, insieme alla stampa.
Qualcuno mi “spaccia” per giornalista ma io mi definisco semplicemente una opinionista, che guarda con i proprio occhi e riporta ciò che succede. Senza giri di parole e senza censure, diretta diretta.
Magari con qualche errore ma chissenefrega. Importante è comunicare con sincerità e schiettezza. Giusto? E comunque mi hanno invitata!
Tornando al teatro, non che fossi elegantissima, ma per l’occasione ho indossato pantaloni neri, camicia bianca e giubbetto nero. Insomma non sfiguravo nemmeno troppo in mezzo a tante autorità e personalità di spicco. Anzi devo dire che mi sentivo a mio agio anche perchè, per dirla tutta, non era una di quelle occasioni da gioielli e lustrini e smoking che si vedono ogni tanto.
Direi un’inaugurazione sobria, sociale come il teatro.
Ingresso laterale. Impossibile non notare i lampadari a forma di fiore gigantesco. Spettacolari.
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La struttura è rimasta simile, sono cambiate le disposizioni della biglietteria. Tutto di colori chiari, molto luminoso sia il pavimento, le scale, le pareti.
Mi sono quindi accomodata sulla mia poltrona, RISERVATO STAMPA….(me la tiro un po’) e ho atteso l’inizio della presentazione.
Ho scambiato quattro chiacchiere con dei conoscenti e ho preparato la mia macchina fotografica, che mi sono ricordata di portare per l’occasione.
L’ho accesa per iniziare a scattare qualche foto e…..batteria scarica!!! Ma l’avevo caricata a casa! Così si risfodera il cellulare che con 3 batterie di scorta sempre con me, è intervenuto in mio aiuto. La qualità delle foto sarà differente ma non sono fotografa, accontentati.
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Mi sono comunque guardata in giro per osservare più meticolosamente possibile i lavori effettuati.
Apre le “danze” per modo di dire, Gigliola Amonini, attrice valtellinese di teatro, che per l’occasione indossa abito e ruolo di presentatrice dell’evento.
Dopo un video che illustra la storia dalle origini del Teatro ai giorni nostri, salgono sul palco i vari protagonisti: dal progettista, al direttore lavori, ai collaboratori, ai finanziatori (tutti nomi che leggerete sui vari articoli di giornali), agli amministratori e ultimo ma non ultimo il Sindaco di Sondrio Alcide Molteni, chiamato amichevolmente l’Alcide.
Il tutto è stato molto interessante, la storia, le varie vicende. Dalla ricerca di fondi, alle sfide, agli intoppi, al ritrovamento delle prime mura che erano finite sepolte nel 1940 quando sopra il teatro Sociale venne costruita una nuova struttura adibita poi anche a cinema, divenuto quindi Cinema Teatro Pedretti (nome della famiglia che prese le redini all’epoca).
Vengono illustrati i numeri, le ore di lavoro, le persone che vi hanno collaborato e, un dato che mi è piaciuto: zero incidenti sul lavoro.
Vedere terminata un’opera che è costata davvero un botto, a discapito di chi non ci credeva, è davvero una soddisfazione.
Il teatro è lineare, caldo, sobrio, elegante. Molto legno, poltrone e tendone (quinte?) rossi come dall’origine. Studiato nei minimi particolari per quanto riguarda l’acustica.
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C’è una tecnologia nascosta ovunque che nemmeno si può immaginare.
Hanno fatto pure la “buca” davanti al palco per l’orchestra, detta anche Golfo Mistico (ma quante ne ho imparate!)
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Dopo il concerto da parte della Civica Scuola di Musica di Sondrio e l’esibizione aerea di due artiste che si arrampicavano su un prezioso lampadario gigantesco, l’evento si chiude con la visita guidata all’intero teatro, sotterranei inclusi.
Davvero interessante, sia la storia che ti invito ad ascoltare dalle guide del MVSA se avrai occasione, sia la visita ai sotterranei dove è possibile ammirare le vecchie mura del primo Teatro Sociale. Allego alcune foto che rendono l’idea.
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Sono rimasta affascinata dal tutto, avvolta in una nuova aria. Aria di calore, di voglia di stare insieme, di divertirsi, di vedere gli amici in un luogo diverso dal bar.
Ho respirato una nuova consapevolezza tra la gente che era presente. Sondrio in fondo è un grosso paese, dove tutti o quasi si conoscono. Dove esistono tanti gruppi di persone variegati appartenenti a varie categorie: sportivi, appassionati di musica, di auto, di natura, di eno gastronomia. E se si muove una persona si muove tutto il gruppo, dal tanto che sono uniti.
Sondrio da sabato è meno silenziosa, checchè se ne dica.
Sondrio è spesso sotto accusa da chi ci vive, ci si lamenta che manca sempre qualcosa. Quando si fa qualcosa lo si critica. C’è sempre un motivo per lagnarsi…e ne ho lette anche in questo caso: sui costi, sulla partecipazione all’inaugurazione…e addirittura sul buffet a fine pomeriggio.
Ma dato che voglio essere superiore e guardare sempre avanti con ottimismo, desidero con tutto il cuore che il Teatro Sociale faccia rivivere quella parte di città che si era assopita.
Desidero che ci sia sempre il tutto esaurito per ogni spettacolo o concerto che sia.
Molta gente si è data da fare perchè il nostro capoluogo potesse ancora avere un luogo dove poter assistere agli spettacoli teatrali, dove poter ascoltare un concerto (non un concerto stile Vasco Rossi) con i giusti criteri audio. Devo dire che l’amministrazione Molteni si è prodigata molto per questo e l’Alcide è entrato quasi quotidianamente con il suo elmetto dentro le mura per vedere cosa succedeva. Ed è stato premiato per questo.
Premiato con il taglio del nastro, (eseguito da una scettica signorina che non credeva nel termine dei lavori) nonostante quello che si dice dietro, davanti, sopra e sotto.
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Oggi credo sia davvero difficile amministrare una città, cercare di accontentare tutti (direi impossibile). Però come in tutte le cose, se agisci con onestà, se credi davvero in quello che stai facendo, i risultati ci sono. Ed il Teatro Sociale ne è la prova.
Ora sta nella gente, riempire il Teatro, riprendere le abitudini ormai perse da anni di partecipare ad una commedia, assistere ad un concerto comodamente seduto sulle poltrone di velluto del Teatro Sociale (che fatica non chiamarlo Pedretti…).
Mi auguro che il calendario si riempia presto di nuovi eventi, oltre a quelli già programmati e sicuramente parteciperò a qualcuno di questi.
Non so se qualcuno degli amministratori leggerà questo mio post.
Voglio che arrivi loro il mio Grazie, a nome di tutte quelle persone che come me si focalizzano su ciò che c’è di bello a Sondrio ma anche in tutta la Valtellina.
A nome di coloro che amano le sfide, l’intraprendenza, che vedono il futuro con ottimismo, nonostante tutto.
Grazie ancora e… ci vediamo a Teatro.