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Tante soddisfazioni per la Fondazione Albosaggia

FOTO TARCISIO MAFFINA ©

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03/08/18

La chiusura di un anno, in questo caso sociale, è sempre l’occasione per guardare il precorso dietro di sé e “tirare le somme”. Somme economiche, somme personali: eventi, momenti ed incontri che si susseguono in una linea temporale serrata e ben delineata. Sono tanti i progetti che, dallo scorso settembre ad oggi, Fondazione Albosaggia ha pensato, organizzato e portato a termine sui tanti fronti che la vede coinvolta per il bene del territorio, comunale e provinciale. Si perché Fondazione Albosaggia in questi anni ha saputo intessere relazioni e progetti capaci di andare oltre i meri confini amministrativi, proponendo servizi ed eventi di ampio respiro territoriale di valenza sociale e culturale. Come per esempio, le “storiche” iniziative proposte dalla Fondazione, capaci di raccogliere ogni anno ampio consenso e partecipazione: i Mercatini di Natale, con la bella novità del villaggio di Babbo Natale o il Festival della Letteratura “Il paese delle Storie” sempre più apprezzato con i tanti interventi degli autori locali e del celebre romanziere Andrea Vitali. 

 

E poi l’attività quotidiana di “SpaH - Benessere in comunità”, il centro sperimentale per giovani disabili che dal 2014 ricopre un ruolo centrale, riconosciuto ed apprezzato, nell’intero mandamento di Sondrio, in grado in questi ultimi mesi di proporre un palinsesto variegato di attività e laboratori, uscite e confronti con il territorio. Il centro ospita attualmente 16 utenti di cui 1 residente in Albosaggia, 1 in Valmalenco, 1 a Castello Dell’Acqua, 2 a Chiuro e 11 a Sondrio.

Un anno davvero intenso caratterizzato anche dalla collaborazione con il CeDisMa dell’Università Cattolica di Milano. «Il CeDisMa, Centro studi sulla disabilità e Marginalità dell’Università Cattolica è nato con lo scopo di aiutare scuole, servizi, operatori, famiglie a lavorare bene con le persone con disabilità o in situazione di problematicità. Le sue ricerche sono a disposizione di tutti per poter offrire indirizzi, metodi e procedure supportate da prove scientifiche» spiega Luigi d’Alonzo

Direttore del CeDisMa - Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità- Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Ordinario di Pedagogia speciale - Delegato del Rettore per l’integrazione degli studenti con Disabilità e DSA). Chi opera all’interno di un servizio alla persona è chiamato continuamente a porsi il problema dell’educazione» continua il professore «indagando e riflettendo sui fenomeni educativi, e a condividere le fondamenta dei progetti educativi nel riconoscimento dell’evidenza dell’inarrestabile evolversi dell’essere umano anche nelle condizioni di vita di maggiore fragilità. Il ruolo di Ce.Dis.Ma. è di accompagnare il servizio SpaH – Benessere in comunità attraverso un percorso consulenziale lungo gli itinerari di promozione della qualità di vita della persona con disabilità, nel rispetto della filosofia educativa e delle metodologie adottate dall’equipe educativa. La finalità ultima è di favorire l’accompagnamento personale, intenzionale e sistematico degli utenti e delle loro famiglie in una visione integrale della persona, fuori da approcci frammentari e riduttivi.» Secondo il professor D’Alonzo «Il progetto di Fondazione Albosaggia presenta un’offerta sperimentale che spazia lungo tre direzioni. La prima direzionalità è verso la persona con disabilità, attraverso azioni che la valorizzano nella sua globalità andando a promuovere funzionali processi di crescita ed inclusione sociale. La seconda direzionalità è verso le famiglie, invitate a partecipare attivamente alla promozione e alla diffusione del progetto sul territorio, mettendo a disposizione le proprie risorse, conoscenze, competenze, nella convinzione che tutto ciò possa portare un miglioramento della vita sociale e comunitaria. L’altra direzionalità è al territorio, attraverso l’implementazione di azioni che rispondono alle esigenze degli utenti ma che li mettono nella posizione di poter restituire qualcosa, in termini di eccedenza, al proprio contesto. Una delle sfide che SpaH sembra voler raccogliere è quella di riuscire a proporre un servizio in grado di “generare” realmente cambiamento non solo per gli utenti diretti ma anche per il proprio territorio. Tali riflessioni pongono in evidenza la necessità di percorsi strutturati, adeguatamente progettati e orientati al futuro della persona con disabilità, ma anche, data la complessità in cui si opera, l’importanza di un costante supporto, nelle differenti declinazioni che il termine può assumere (formazione, consulenza, supervisione) all’attività educativa di quanti, professionalmente, operano all’interno di realtà e servizi deputati all’accoglienza delle persone che presentano tale condizione.» Lo stesso direttore del CeDisMa aggiunge una sua personale idea sugli scenari futuri di SpaH «Il tema del Progetto di vita della persona con disabilità sta acquisendo sempre più attenzione in termini di ricerche e riflessioni in diversi settori disciplinari. Ciò significa progettare il cammino di crescita della persona con disabilità “sapendo guardare oltre”: oltre il tempo presente, oltre l’immediato, oltre le difficoltà e gli ostacoli che tali interventi possano comportare. Occorrono servizi a misura di persona, non per collocare presunte categorie fragili e “deficitarie”. In particolare, si tratta di costruire percorsi di accompagnamento verso l’adultità che non si fermino laddove l’autonomia lavorativa non risulti raggiungibile ma che mirino a sviluppare  competenze sociali, relazionali e personali attraverso la formazione continua, la strutturazione di  laboratori di potenziamento, la realizzazione percorsi di orientamento per rendere attuabile la costruzione di un domani inteso non solo come progetto lontano ma traducibile in una concreta successione di step in progressione. Un aspetto senz’altro di interesse rimane quello della partecipazione alla rete del terzo settore attraverso il coinvolgimento dell’ente pubblico, rappresentato dalla Regione e dall’Ufficio di Piano nell’Ambito territoriale di Sondrio, in vista di una co-progettazione su finalità chiare e condivise e di interscambi aperti e propositivi.»

Per SpaH dunque è stato un anno davvero significativo, imperniato sul progetto “MeLaGioco”, cofinanziato dalla Fondazione Pro Valtellina, volto alla promozione di esperienze di autonomia, capace di coinvolgere i giovani di SpaH in attività di tirocinio, le loro famiglie in un percorso di confronto e scambio e numerose realtà economiche del territorio come partner attivi. E poi il Carnevale di Viareggio, colorato ed entusiasmante, ai bellissimi giochi sulla neve “Handy Sport” di Livigno, pensiamo alle gite proposte, sempre occasione di scambio e conoscenza, oltre che le attività ordinarie, da sempre incentrate sulla crescita personale per l’acquisizione di una maggiore autonomia. Infine, per quanto concerne SpaH, una menzione particolare la merita, sicuramente, la bellissima mostra fotografica in bianco e nero “Guarda con me”, frutto del percorso condotto dal fotografo professionista Andrea Gherardi, ed esposta presso il Comune di Sondrio nel mese di maggio.


Ma Fondazione Albosaggia volge anche il suo sguardo ai giovani ed ai bambini del comune offrendo diverse occasione di crescita e scambio. Il progetto “Extra Scuola”, per esempio capace di offrire ai ragazzi di prima media un percorso di studio e di socializzazione mirato e duraturo come testimoniano le belle parole di una mamma: «Extra Scuola è un’esperienza certamente positiva, perché permette ai nostri ragazzi di stare insieme, crea momenti di aggregazione, ma soprattutto è utile per lo svolgimento dei compiti; un ulteriore punto a favore è sicuramente la stretta collaborazione che Fondazione ha saputo costruire con la Scuola, speriamo che tutto questo possa continuare per molti anni». Come il Centro Estivo per preadolescenti che da anni offre, lungo il mese di luglio, occasioni di svago, sport e approfondimento in un ottica marcatamente educativa. Quest’anno, inoltre, grazie al forte gemellaggio con la cittadina francese di Areches-Beaufort, si è potuto offrire alle decine di ragazzi iscritti un’indimenticabile soggiorno di una settimana nelle alpi francesi a stretto contatto con i pari età transalpini.
Infine, ripensando alle attività passate, ci piace ricordare la consegna delle colombe pasquali, fortemente voluta dalla Fondazione Albosaggia, agli anziani del paese. Un gesto tanto semplice quanto riconoscente reso ancor più significativo dalla presenza dei ragazzi di SpaH affiancati dai giovani volontari dell’Oratorio durante le consegne. Consegne che hanno permesso di concludere anche il progetto “MappiAmo Albosaggia”, pensato per raccogliere le istanze delle fasce più giovani ed anziane della popolazione di Albosaggia.

«Tutti questi risultati sono stati possibili grazie al lavoro di un consiglio molto unito composto esclusivamente da volontari che dedicano il loro tempo per queste iniziative sociali. Ringraziamo l’amministrazione comunale che con il suo supporto ha permesso di portare i bilanci di Fondazione ad ottimi risultati con utili che verranno reinvestiti in questi prossimi anni. Un ringraziamento anche al Piano di Zona che ha saputo cogliere la valenza del progetto SpaH e che ci ha supportati in questi anni. Per chi non conoscesse Fondazione i meriti vanno anche ai dipendenti di Fondazione che oltre le loro ore di competenza hanno messo a disposizione molte ore a titolo di volontariato. Il progetto ambizioso a cui Fondazione ambisce è quello di poter portare il nostro servizio SpaH sperimentale a modello per tutta la Regione.» conclude il presidente Gelsi Bagini.

Un grazie da Sara, Marianna, Sonia, Matteo, Alessio, Shkodran, Martina, Benedetta, Sheilla, Maria Chiara, Maria Laura, Luca, Nadine, Barbara, Cristiano, Federica, Stefano, Simona, Chiara, Marco, Ornella, Paolo, Olga, Elena, Daniela, Ornella, Giuseppe, Simone, Alberto, Gelsi.