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Mi sono fatta un giro alla Latteria di Chiuro

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BLOG | 21/03/18

logo Latteria  Sociale di Chiuro VISITA LA PAGINA DELL'AZIENDA!

Qualche settimana fa sono andata a fare visita alla Latteria di Chiuro molto nota e conosciuta in provincia di Sondrio, ma anche fuori.

Famosi il latte fresco, i vari formaggi, la panna, il burro e lo strabiliante yogurt.

Da piccola, come molti, sono cresciuta a latte (non mi nutrivo solo di quello, sia ben chiaro…)e in casa mia era sempre quello di Chiuro.

La mattina a colazione, una super tazza con l’Ovomaltina e a volte anche come sostituto della cena. Ancora oggi mio padre spesso cena con il caffelatte.

Io purtroppo, per motivi di intolleranze, da qualche anno ho dovuto dire addio a latticini e derivati. Mi capita di sgarrare ma solo in rare occasioni.

A proposito di latteria, ho un ricordo ancora vivo nella mia mente. Mio nonno paterno, aveva le mucche e quando avevo circa 5 anni, la sera accompagnavo mia zia Rita a portare il latte in latteria.  Lo portava a mano con i secchi…altri tempi.

Era una piccola latteria di paese, un piccolo casale dove il latte veniva refrigerato con l’acqua che scorreva nelle vasche. Ricordo con nostalgia quei tempi, quando anche le piccole cose venivano apprezzate nella loro semplicità.

La Latteria di Chiuro, fondata nel 1957, nel corso degli anni ha compiuto notevoli passi avanti in Valtellina sino ad arrivare ad essere uno dei nomi più presenti nei reparti di freschi nei negozi e nei supermercati della zona.

Dato che da qualche mese è tra i partner di Calendario Valtellinese, ho deciso di andare a fare una visita e vedere da vicino cosa succede dove si lavora il latte, si producono formaggi, burro e yogurt.

Mi accompagnano Graziano e Alessandro, collaboratori nella latteria. Verranno incalzati di quiz e domande perché quando io ci ficco il naso poi devo sapere.

Per entrare nella zona di lavorazione, devo indossare, come tutti, camice, copriscarpe e cuffia per i capelli.

L’igiene e la pulizia sono fondamentali in ambienti che trattano alimenti.

Alessandro, prima di iniziare il tour mi da un po’ di numeri.

Magari a qualcuno possono interessare e a qualcuno no, però mi sembra interessante far sapere che ogni anno vengono conferiti alla Latteria 8 milioni di lt. di latte, con una media di 200 q.li al giorno.

22 aziende, di cui 4 bio certificate,  rigorosamente valtellinesi, distribuite nell’arco di 20 km dalla sede della latteria, ritirato dal Sig. Antonio che lavora in latteria da oltre 40 anni”, ovvero colui che ogni santo giorno dell’anno si alza la mattina alle 4,00 e fa il giro dei soci produttori con l’apposito camion cisterna, il latte prodotto dalle loro vacche. Mi hanno detto di chiamarle vacche e non mucche (latte vaccino e non mucchino…)

Il lavoro del “menalatte” non è semplicemente quello di trasportare, ma anche di controllare temperatura e odore del prodotto che poi arriverà in latteria.

Il latte munto viene raffreddato immediatamente nei tank delle aziende agricole entro poche ore per conservare la sua freschezza e le qualità organolettiche. 

Il camion adibito al trasporto è diviso in 3 cisterne per poter raccogliere sia il latte bio che alta qualità convenzionale.

Una parte viene utilizzata per latte alimentare e yogurt, una parte per produrre il formaggio Casera e Valfontana e una parte per produrre il formaggio fresco

Inizia il mio giro all’interno dello stabilimento: 2000 mq destinati alla lavorazione del latte.

La prima impressione che ho, varcata la soglia, è quella di grande pulizia.

E’ incredibile, sono in una latteria e non sento odore di latte o formaggio.

Mi guardo intorno e vedo tutti i macchinari adibiti alla lavorazione perfettamente puliti o in fase di lavaggio con acqua.

Alessandro mi spiega meticolosamente ogni processo di lavorazione dalla pastorizzazione, alla omogeneizzazione, all’acidificazione, alla produzione dei formaggi.

Insomma il latte che bevete, non viene confezionato direttamente dalle mammelle della mucca al pacchetto, deve subire delle lavorazioni perché sia sicuro e pronto al consumo.

Faccio un giro in tutti i reparti e sono davvero stupita nello scoprire quanti passaggi ci sono prima che i prodotti vengano messi in vendita.

Macchinari moderni ed ingegnosi, segno di continui investimenti per migliorare la qualità.

La mia curiosità è attratta dalla macchina che confeziona il latte.

Fa tutto da sola: entra il pacchetto del latte ancora piegato, il latte viene convogliato dalle cisterne dopo che è stato rigorosamente controllato e analizzato, viene apposto il tappo ed ecco che la confezione esce tutta bella chiusa e sigillata, come quella che trovate in vendita.

Vengono confezionati 800 pacchetti ogni 20 minuti senza che nessuno ci debba mettere mano.

Interessante vedere anche la lavorazione dello yogurt, dalla sterilizzazione dei vasetti in PET, alla etichettatura, al riempimento con i vari ingredienti.

Lo yogurt della Latteria di Chiuro, nelle sue varie tipologie è il caso di dirlo, dal 2011 un vero fiore all’occhiello. Il packaging azzeccato, la qualità del prodotto che viene prodotto in 50 mila confezioni al giorno, 6 giorni su 7 utilizzando ben 900 mila litri di latte all’anno, hanno portato il marchio della Latteria ad essere conosciuto in modo capillare in molte province italiane.

Ma lo hai già assaggiato? E’ diverso da tutti gli altri e poi con la confettura, anche questa made in Valtellina a cura della cooperativa il Sentiero, il gusto è sublime tanto da non avere nulla da invidiare alle marche più blasonate.

Entriamo quindi dove vengono stoccati i formaggi per la stagionatura.

E’ uno spettacolo vederli belli posizionati sulle assi tutti in ordine. Ne vedo di diverse tipologie, da quelli molli a quelli bio a quelli già stagionati a quelli solo da girare per stagionare.

Tutti i prodotti della Latteria di Chiuro sono molto apprezzati per la loro lavorazione e la scelta delle materie prime.

Il burro prodotto con panna fresca di centrifuga da latte fresco, che con un importante miglioramento della tecnologia nella lavorazione è una delle eccellenze dell’azienda.

Conosciutissimo il formaggio Casera, nelle diverse stagionature, che non manca sulla tavola valtellinese e nemmeno nei pizzoccheri, negli sciatt, nei taroz o nella polenta taragna.

Molto successo stanno riscuotendo anche i formaggi freschi e quelli bio sempre più richiesti a garanzia di prodotti genuini certificati.

Alla Latteria di Chiuro lavorano oltre 50 persone tra laboratorio, produzione, impiegati, magazzinieri e i venditori. Insomma un bel team.

Un’azienda valtellinese che merita di essere conosciuta, infatti ho voluto andare di persona, come spesso accade con i miei clienti, per vedere con i miei occhi, cosa succede dietro le quinte.

E ancora una volta non sono rimasta delusa.

Conoscere nei dettagli ogni processo di lavorazione, vedere come sono cambiate le cose rispetto a quando il formaggio lo produceva mio nonno scaldando il latte nella “culdera” sopra il fuoco acceso.

Non possiamo allontanarci dal progresso però possiamo scegliere la qualità e quando abbiamo la fortuna di sapere cosa c’è dietro quello che mangiamo, siamo in qualche modo più tranquilli.

Tutti i prodotti della Latteria di Chiuro sono in vendita presso lo spaccio in via Stelvio 18 e presso i migliori negozi e supermercati che potete trovare qui 

Alla prossima

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