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Un nuovo quadro di Segantini sul vino Valtellina

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BLOG | 01/10/18 - Bianzone

Ho avuto il piacere di partecipare ad un evento particolare, lunedì 24 settembre  alla Tenuta la Gatta di Bianzone.

Particolare perché non si trattava della classica presentazione di un vino, bensì di una nuova etichetta, firmata nientepopò di meno che da Giovanni Segantini, famoso pittore divisionista scomparso nel 1899 dopo aver realizzato opere famose in tutto il mondo.

Ospite speciale era Gioconda Segantini, nipote del celebre artista, che ha parlato della volontà di apporre un’etichetta raffigurante un quadro del nonno, su un buon vino.

Ed ecco che il dipinto: La raccolta del fieno viene apposto sul vino Giovanni Segantini Valtellina Superiore DOCG 2015.

Questa è la seconda etichetta a finire su una bottiglia targata Triacca, la prima, nel 2012 con il quadro Mezzogiorno sulle Alpi che tenne a battesimo il Giovanni Segantini Valtellina Superiore DOCG 2014.

Due vini pregiati portano i colori di 2 dipinti ancora più pregiati.

Bottiglie da collezionare e tenere in bella vista dopo aver gustato l’oro di Bacco.

Un vero connubio tra arte e vinicoltura.

Un connubio che non è nato per caso.

Scambio 2 chiacchiere con la simpaticissima e disponibilissima Gioconda Segantini che mi racconta di come suo nonno amasse il vino della Valtellina, pur risiedendo in Svizzera, prima nei Grigioni poi in Engadina che lo ospitò fino alla fine dei suoi giorni.

Scoprirono questa sua passione trovando delle note di acquisto dei prodotti consumati ai tempi.

Non trovarono elenchi di casse di Champagne ma sempre il vino Valtellina.

Da qui nasce l’idea di intitolare un vino al nonno e l’incontro con i Fratelli Giovanni e Luca Triacca, permette di realizzare questo sogno.

Segantini nelle sue opere dipinge spesso scene agresti, ambientate tra le Alpi che lo circondano e fanno parte della sua quotidianità.

Riesce a cogliere la vita contadina, illustrandola con una luce particolare,

Inutile dire che entrambi i vini, uno 2014 e uno 2015 sono eccellenti.

Da non intenditrice li ho assaggiati e sono un piacere per il palato.

Niente emicrania (il mio termometro personale sulla bontà del vino) dunque promosso a pieni voti.

Una serata davvero gradevole nella location della Gatta dove era stato allestito un ricco buffet per gli ospiti.

Il cielo sereno, le luci soffuse, un gradevole intrattenimento musicale, hanno reso tutto il quadro (scusa il gioco di parole) perfetto.

D’obbligo una visita alle cantine dove sono esposti gli attrezzi antichi utilizzati per la lavorazione dell’uva e per la produzione del vino.

Non manca uno sguardo alle originali opere in cemento dell’artista valtellinese Daniele Pigoni,

sicuramente un materiale inusuale per delle sculture, ma che fa parte della nostra quotidianità.

Al piano superiore si degusta poi un piatto di fantastici pizzoccheri, preparati con maestria dall’Accademia del Pizzocchero.

Il tutto accompagnati ovviamente dai vini Segantini e da uno Sforzato.

Ancora una volta una bella esperienza, la conoscenza di belle persone, semplici ma interessanti che sanno trasmettere passione e amore per il proprio lavoro.

Grazie per avermi invitato a vivere questa bella esperienza.

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