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19/03/2024

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Aprica

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TERRITORIO

Aprica

Il valico di Aprica svolse un ruolo molto importante sin dall'epoca preistorica. Infatti è attraverso questa naturale via di comunicazione che avvennero le prime relazioni tra le genti delle valli dell'Adda e quelle camune. Nel corso del Medioevo fu poi un'importante via di transito per mercanti, soldati e pellegrini che potevano spingersi sino alla Pianura Padana dopo aver sostato e trovato ristoro nello xenodochio di San Pietro. Nel 1855 venne ultimata la carrozzabile e il paese, che anticamente dipendeva da Teglio, andò poco a poco aumentando la sua autonomia sino ad assurgere a Comune nel 1927. Aprica è oggi una nota località turistica dotata di ogni tipo di servizio necessario ai villeggianti. Posta in posizione incantevole, a cavallo tra la Valtellina e la Valcamonica, è una delle prime stazioni sciistiche sorte in provincia di Sondrio; offre oltre 50 chilometri di piste di sci per ogni livello o grado di difficoltà e dotate di impianto di innevamento artificiale. Tutte le piste, divise tra i versanti del Baradello (ricostruito nel 2004 dopo dieci anni di chiusura), del Palabione e della Magnolta, giungono direttamente in paese, dove una rete di impianti a ridosso dell'abitato rende sciabile un'area assai vasta. Nell’inverno del 2005, dopo più di vent’anni, la località è tornata ad ospitare gare sciistiche di livello internazionale con uno slalom ed un gigante Fis ed ha offerto una importante collaborazione a Bormio e Santa Caterina Valfurva in occasione dell’evento Mondiali di sci.Scopri di più. Clicca qui

santo patrono Aprica

Santi Pietro e Paolo

Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana. Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l'unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone. San Paolo, invece, era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco. Baluardo dell'evangelizzazione dei popoli pagani nel Mediterraneo morì anch'egli a Roma tra il 64 e il 67.

San PIETRO

Pietro, scelto da Cristo a fondamento dell'edificio ecclesiale, clavigero del regno dei cieli (Mt 16,13-19), pastore del gregge santo (Gv 21,15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22,32), è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell'unità e della comunione nella fede e nella carità. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro.

San PAOLO

Paolo, cooptato nel collegio apostolico dal Cristo stesso sulla via di Damasco, strumento eletto per portare il suo nome davanti ai popoli, è il più grande missionario di tutti tempi, l'avvocato dei pagani, l'apostolo delle genti, colui che insieme a Pietro far risuonare il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro.

Si dice a Aprica:

  • "Al laurà da la ndumènaga al finis an crüsca". (il lavoro di domenica non porta a nulla)
  • "Quandu al sùl al tramonta l'àsan al s'ampùnta". (quando il sole tramonta, l'asino si impunta).
  •  Al sól da ginér, al manda li fómni a pulér (il sole di gennaio fa male alle donne)
  • "L'é miga tüt òr quèl ca lüsìs" (Non è tutto oro quel che luccica).
  • A `ndà an gió ogni uàca trauàca (in discesa ogni mucca va a gambe all'aria)
  • A' an sciüch, be uistìt, al diuènta an bel püt (anche un pezzo di legno, ben vestito, diventa un figurino)
  • Al pa' bagnàt cun al südàr da la propia frónt, l'é pü saurìt (il pane bagnato con il sudore della propria fronte è più saporito)
  • Chi ca l'é an suspèt, l'é a' an difèt (chi è sospettoso, è anche in difetto)
  • L'impurtànt l'é miga rüà prim, ma rüà an tep (l'importante non è arrivare primi, ma arrivare in tempo)
  •  Mai lagà la strada sigüra par quèla incerta (mai lasciare la strada sicura per quella incerta)