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21/11/2024

S. Cecilia V.

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Un grappolo d'oro con botto

BLOG | 06/10/24

Il grappolo d’Oro anche per il 2024 ha chiuso i battenti.

E lo ha fatto decisamente con il botto.

Ho partecipato alle cantine aperte il sabato sera, scoprendo angoli e corti di Chiuro che non avevo mai avuto modo di visitare.

È stato piacevole passeggiare lungo le vie del paese in mezzo alle numerose persone accorse all’evento, desiderose di assaporare ancora una volta i migliori vini della Valtellina.

Accompagnati da Sommelier AIS e assaggiatori ONAV le degustazioni acquisivano un sapore diverso, arricchite da quella conoscenza dei vini che a molti (come me) manca.

Si degustavano anche i sapori tipici della zona, sciatt, taroz, frittelle di mele.

La musica non è mancata ad allietare la serata, in diversi angoli si esibivano cantanti che il pubblico si soffermava piacevolmente ad ascoltare.

Tutto il paese di Chiuro era coinvolto.

Diverse case private hanno aperto i loro giardini, le loro corti, i loro angoli che custodiscono gelosamente per mostrare al pubblico la bellezza della storia, delle tradizioni, delle origini.

Perché è questa l’aria che si respira al Grappolo d’Oro di Chiuro.

Quella di una festa in una famiglia allargata a cui partecipano i residenti che accolgono con calore e allegria anche i “foresti”, pronti a vivere questa esperienza con curiosità.

Come ho fatto io…

Non avevo mai vissuto questo evento completamente e quest’anno era giunto il momento di farlo.

Tanti bellissimi luoghi che ti fanno apprezzare questo angolo di Valtellina che non ha nulla a che vedere con le grandi città.

Qui si è mantenuto l’aspetto rurale, storico, quello tramandato dagli avi che speriamo conservino ancora tante generazioni.

Tanti piccoli musei etnografici privati che esponevano attrezzi, suppellettili, mobili di una volta.

Per farci ricordare come si viveva bene anche quando si aveva poco.

Ho trovato un’organizzazione perfetta, tanti volontari coinvolti che gestivano le loro postazioni con meticolosità e precisione…da chi friggeva sciatt e frittelle a chi si spostava per controllare che non mancasse nulla.

Il vociare allegro delle persone presenti era un sottofondo meraviglioso, una musica nella musica, che ti fa apprezzare il fatto di aver partecipato ad un evento vivo, reale, lontano da quel mondo virtuale che tanto ci spaventa…

E poi per chiudere in bellezza, la domenica sera sono stata felice di partecipare a Poesia Dirupata.

La performance di Gigliola Amonini e Consuelo Orsingher che ancora mi da i brividi mentre ne scrivo.

Il tutto si è svolto in una cantina, una bellissima cantina che rendeva l’ambiente particolare, l’acustica speciale, l’atmosfera surreale.

Nel mio immaginario c’era una semplice lettura di poesie di Alda Merini e invece mi sono ritrovata avvolta da un turbinio di emozioni scatenate dall’interpretazione struggente e drammatica di Gigliola che ha indossato i panni di Alda Merini in maniera magistrale.

Con le sue parole, con la sua gestualità, con la sua mimica facciale,  è riuscita a trasmettere il dolore, la sofferenza, la forza, la disperazione e la determinazione di questa donna, grande poetessa dalla vita travagliata capace di coniugare fragilità e forza, in grado di trasformare il dolore in arte.

La voce suadente di Consuelo Orsingher accompagnava le parole di Gigliola, accentuando la drammaticità dei racconti dei momenti vissuti in ospedale psichiatrico da Alda.

Vibrazioni canore che contribuivano ancor di più a renderti partecipe a quei momenti di sofferenza e di dolore.

Ho provato un turbinio di emozioni misti a commozione perché in certi attimi coinvolgenti ti soffermi a pensare di quanto la donna sia fragile ma al tempo stesso trovi sempre la forza, la motivazione, un perché bisogna reagire, risollevarsi e andare avanti. Nonostante tutto.

Se non hai mai partecipato al Grappolo d’Oro di Chiuro, mettilo in agenda per il prossimo anno e non perderti questa esperienza che sicuramente riserverà ancora tante sorprese.

 

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