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Livigno e la gestione della neve

05/10/17

Le località sciistiche hanno fatto ricorso in maniera sempre più massiccia all’utilizzo della neve programmata e alla battitura delle piste per soddisfare le aspettative dei clienti e far fronte alla variabilità dell’innevamento naturale. Questa tendenza è destinata ad aumentare nel contesto del cambiamento climatico, con precipitazioni nevose sempre più rare. L’ottimizzazione della produzione di neve programmata è quindi un’importante sfida per le stazioni sciistiche. Oggi, i volumi d’acqua necessari sono stimati a inizio stagione su basi spesso imprecise (per esempio, l’anno peggiore mai registrato, con un periodo di osservazione limitato a uno o due decenni), e la decisione di produrre o meno è generalmente presa il giorno stesso a seconda delle condizioni atmosferiche. 

Tale mancanza di anticipazione può avere conseguenze negative sia in termini economici (fusione precoce della neve prodotta, sovrapproduzione, frequenza di battitura inadeguata, ...) sia ecologici, per non parlare della qualità della neve sulle piste da sci e della soddisfazione degli sciatori.
Possiamo aspettarci di fare meglio sfruttando le informazioni meteo disponibili? Il progetto ProSnow, coordinato da Météo-France con 12 partner europei, ha accettato la sfida. Il progetto mira a sviluppare un servizio di supporto alla decisione per le stazioni sciistiche, che si basi su previsioni meteorologiche (più giorni) e al contempo stagionali (diversi mesi). 

Si tratta di un nuovo strumento che fornirà informazioni meteorologiche direttamente utilizzabili dagli operatori delle aree sciistiche (per esempio, altezza/stock di neve), insieme a informazioni specifiche sulle incertezze delle previsioni. Otto stazioni pilota nelle Alpi di Francia, Italia, Austria, Svizzera e Germania contribuiranno alla messa a punto del servizio e a  testare il “dimostratore”. La riunione di lancio del progetto ProSnow si sta tenendo proprio in questi giorni a Grenoble, con la presenza di tutti i partner.
Il progetto ProSnow, lanciato nel settembre 2017, durerà 3 anni. E' stato presentato in risposta al bando di gara Horizon 2020 della Commissione Europea "Un'economia più verde", associato alla sfida sociale 5 "Azione climatica, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime", con obiettivi di ricerca basati sul mercato dei servizi climatici. Oltre alle previsioni del tempo di ultima generazione, il progetto si baserà anche sui nuovi servizi di previsioni stagionali, sviluppati a livello europeo nell’ambito del programma Copernicus Climate Change Services (C3S).