Il gruppo monumentale in bronzo, opera dello scultore Alfredo Vismara, inaugurato nel 2005, prende spunto da un episodio dell’infanzia del piccolo Luigi, riportato nelle sue memorie autobiografiche. Insieme con la sorella Caterina, erano soliti impastare per gioco acqua e terra, dicendo con infantile ingenuità: «Quando saremo grandi faremo così la minestra dei poveri» (L. Guanella, Le vie della Provvidenza, 1913-1914). Al centro della scena campeggiano le statue di Luigino e Caterina, intenti al gioco; alle loro spalle sono raffigurati i genitori, pa’ Lorenzo e mamma Maria, mentre osservano con tenerezza i figli. Attorno a questi personaggi sono stati collocati due pannelli in bassorilievo: quello di destra raffigura un albero, le cui radici prendono nutrimento dagli stemmi delle due Congregazioni guanelliane (i Servi della Carità e le Figlie di Santa Maria della Provvidenza) e la chioma delinea i cinque continenti. Il pannello di sinistra illustra invece una folla di bisognosi (poveri, anziani, disabili, orfani) di ogni parte del mondo, cui si rivolge l’attenzione dell’Opera iniziata da Luigi Guanella, anticipata da quel gioco colmo d’amore.Scopri di più. Clicca qui
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