Tirano
Come vuole la (più probabile) etimologia del nome (inter amnes, ovvero “tra i fiumi”) la terza cittadina per abitanti della provincia di Sondrio sorge alla confluenza fra l'Adda e il Poschiavino, torrente omonimo della quasi interamente svizzera val Poschiavina.
Centro di importanza storica (e storico-militare in particolare), in quanto punto di congiunzione fra la Valtellina, i Grigioni, l'Alta Valle e l'accesso alle valli orobiche, è senz'altro abitato ricco di cultura e tradizioni.
Per la sua importanza di crocevia fu infatti al centro degli interessi di diversi stati europei nel corso dell'età moderna, mentre oggi a farla brillare sono le sue due principali attrattive: il Santuario della Madonna di Tirano e il capolinea di quell'unicum che è il “Trenino Rosso del Bernina”, che collega la cittadina valtellinese a Sankt Moritz.
Oltre al già citato Santuario della Madonna di Tirano, monumento religioso più importante della Provincia di Sondrio, originatosi dall'apparizione il 29 settembre 1504 della Vergine, sono molte altre le attrattive artistiche e culturali della città.
Innazitutto il borgo storico, circondato dalle mura volute da Ludovico il Moro, Duca di Milano, in funzione di protezione anti-grigionese, così come il “Castellaccio” (su progetto di Leonardo da Vinci che visitò l'abitato); poi le storiche porte della città, la porta Milanese, la porta Poschiavina e la porta Bormina.
Troppi poi da descriverti sono i palazzi e le residenze patrizie della città, i Palazzi Salis, Visconti-Venosta, Torelli, Merizzi, Andres, Parravicini, Buttafava, Pievani, Marinoni... residenze splendide a testimonianza di un grande passato di città a cui si sono interessate le corti di mezza Europa per il valore strategico e la conseguente attrattiva: Tirano era infatti sia porta di accesso alla parte germanica del Sacro Romano Impero (e la Confederazione Elvetica ovviamente), il Ducato di Milano ma anche la Serenissima Repubblica di Venezia tramite la vicina Valle Camonica.
Sempre per queste ragioni era anche punto di passaggio (e di sosta in virtù del Santuario mariano) di pellegrini, come testimonia anche lo splendido Xenodochio di Santa Perpetua, risalente all'XI secolo, che domina la città sul versante retico, circondato dalle vigne, nel pieno rispetto della tradizione della media Valtellina.
Tirano è stata anche soprannominata la “Merano” della Vatellina per i suoi ampi e numerosi spazi verdi.
Il Viale Italia, lungo e alberato ti accoglie nella cittadina se provieni da Sondrio, transiti sul "Campone" se invece arrivi da Bormio.
Numerose sono le attività commerciali di Tirano come ristoranti e strutture ricettive pronte ad accogliere turisti proveninenti da ogni parte del mondo.
Il comune e l'Ufficio turistico organizzano numerosi eventi per rendere viva Tirano, famoso crocevia tra Italia e Svizzera.
Ricordiamo il Sentiero del Contabbando e della Memoria, nelle zone di Roncaiola e Baruffini con la pericolosa Passerella che dal confine italo-svizzero porta alla frazione di Roncaiola.
Il contrabbando fino a buona parte degli anni sessanta del secolo scorso, fu attività molto praticata dalla gente del posto
Ma non posso non richiamarti una volta di più che è punto di partenza di uno dei più suggestivi e arditi viaggi in treno che ti possa capitare di fare: allora tutti in carrozza a bordo del celeberrimo Trenino Rosso che ti condurrà nel cuore delle Alpi!
Martino di Tours, in latino Martinus (Sabaria, 316 o 317 – Candes-Saint-Martin, 8 novembre 397), è stato un vescovo e confessore francese, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da quella copta.
Ancora bambino, Martino si trasferì coi genitori a Pavia, dove suo padre era stato destinato quale tribuno della legione, ed in quella città trascorse l'infanzia. A quindici anni, in quanto figlio di un militare, dovette entrare nell'esercito. Come figlio di veterano fu subito promosso al grado di circitor e venne inviato in Gallia, presso la città di Amiens.
Il compito del "circitor" era la ronda di notte e l'ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni. Durante una di queste ronde avvenne l'episodio che gli cambiò la vita. Martino incontrò un mendicante seminudo. Vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.
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