Verceia

Valchiavenna

Verceia si trova in Bassa Valchiavenna, affacciata sul Lago di Mezzola, ed è nota per il Tracciolino, un sentiero panoramico scavato nella roccia che collega la Val Codera alla Valle dei Ratti. Da visitare la Chiesa di San Fedele e la Galleria di Mina, testimonianza della Linea Cadorna. È punto di partenza per escursioni verso Frasnedo e il Rifugio Volta.

In latino il paese è indicato come Vercilia, forse da un nome personale, ma è stata anche avanzata l'ipotesi di una derivazione legata a Sceglio, località, una volta permanentemente abitata, sul monte a est di Verceia: "versus Cilium", cioè verso Sceglio. Nel 1092 è citato come "fundo Vercelli" e fu "cantone" del comune di Lezzeno Superiore o Novate fino alla seconda metà del '600, quando divenne comune autonomo. Nel '600 durante le guerre tra Francia e Spagna fu occupato dapprima dagli Spagnoli che dominavano nel vicino stato di Milano, poi dai Francesi, alleati della repubblica di Venezia e dei Savoia nella lega di Avignone. Nel 1625 il colonnello tedesco Pappenheim, al servizio degli Spagnoli, riconquistò Verceia ricacciando gli occupanti avversi fino a Traona. In seguito a quella vittoria fece eseguire una tela che lo raffigura tra i santi a cui sono dedicate le chiese dell'originario comune di Lezzeno Superiore. La pala, già a Novate, è ora nell'abside della chiesa di San Fedele a Verceia, di origini romaniche, come hanno appurato recenti scavi, ampliata nel 1724 e restaurata nel 1898. All'ingresso meridionale del paese, presso una fontana pubblica, due lapidi ricordano il luogo dove il 22 ottobre 1848 duecento volontari valchiavennaschi tentarono di resistere al rientro degli Austriaci al comando del chiavennasco mazziniano Francesco Dolzino. A monte passa la strada dei cavalli, utilizzata fino alla costruzione della strada ottocentesca sotto gli Austriaci. Poco a nord, tra le gallerie della vecchia statale a lago e quella della ferrovia, fu scavata nel 1917 una serie di cunicoli nell'ambito della cosiddetta Linea Cadorna per interrompere con la dinamite il passaggio delle truppe tedesche nel caso avessero scelto come via di invasione l'Engadina e la Valchiavenna. Nella valle dei Ratti due sono le località principali, un tempo sempre abitate: Frasnédo a quota 1287 con la chiesetta dedicata alla Madonna della neve nel 1677 e con campanile del 1844, e Foppaccia con chiesetta eretta in onore di Sant'Anna nel 1762Scopri di più. Clicca qui