Percorrendo la Statale che da Tirano porta a Bormio, sul versante retico, ai piedi del monte Masuccio e alla destra del fiume Adda, sorge Vervio. Questo borgo, sorto intorno all'anno 1000, appartenne, come feudo, alla famiglia Venosta e, in seguito, venne assegnato a Gabardino, il capostipite del ramo dei Venosta di Vervio. Dipese dalla pieve di Mazzo e ne segui le sorti politiche. Piccolo borgo rurale, il paese presenta qualche resto di dimore signorili appartenute ai Lavizzari. La chiesa parrocchiale di S. Ilario è originaria del Trecento ma è stata rimaneggiata in vari periodi. II campanile barocco non maschera quello romanico, trasformato e sopraelevato nel XVII secolo. All'interno custodisce un trittico intagliato e dipinto che risale al Cinquecento. In aperta campagna, presso il cimitero, si trova la chiesa dedicata a Sant'Antonio da Padova. Salendo da Vervio si raggiunge la nota contrada di Rogorbello (750 s.l.m.) con la sua chiesa barocca dedicata a San Sebastiano. Da Rogorbello si giunge ai maggenghi di Susen (1508 s.l.m.); qui sorge una chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie la cui festa, nella prima domenica di agosto, è motivo di una sagra popolare molto sentita dagli abitanti di Vervio. La strada sterrata prosegue sino al rifugio e alla malga Alpe Schiazzera (2050 s.l.m.), meta escursionistica estiva e centro agroturistico. Da qui si può raggiungere, percorrendo il sentiero Italia, la Val Grosina, i laghi di Schiazzera (2392 s.l.m.), da dove, attraverso un piccolo sentiero, si può accede alla la valle Elvetica di Poschiavo.