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22/12/2024

S. Giovanna da K., S. Vittoria

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Tresivio

TERRITORIO

Tresivio

Tresivio si trova sul versante retico della Valtellina, alla destra orografica dell’Adda, e il suo centro è attraversato dalla Strada Panoramica dei Castelli. Il Comune origina dal fondovalle e sale verso monte con due strutture morfologicamente molto interessanti quali la Rupe del Calvario e il Conoide della Fiorenza (un’antica città sepolta, nel Medioevo, da una frana; secondo la leggenda, in un’ora imprecisa verso il tramonto, si possono ancora sentire le campane della città suonare a festa). È attraversato da due torrenti: il Rhon, che segna il confine fra Tresivio e Ponte, e la Rogna, delimitante di Tresivio e Poggiridenti, entrambi affluenti dell’Adda. La sua posizione ha contribuito a renderlo un paese eminentemente agricolo, molto ricco di vigneti (caratteristici quelli sotto la Santa Casa) e meleti. A monte del centro una strada che risale il versante, procedendo tra i vigneti, conduce alle frazioni di Piedo, S. Abbondio, alla contrada Masotti e all’ultima Sant’Antonio. Proseguendo si giunge poi a Prasomaso (1.200 mslm) dove, proprio in merito alla mitezza del clima e alla purezza dell’aria filtrata dagli innumerevoli pini e abeti che circondano la zona, alla fine dell’800 venne costruito uno dei primi sanatori italiani per affetti da tubercolosi; dopo il 1970 venne adibito a colonia estiva, al giorno d’oggi è abbandonato. La strada indi sale sull’ampia spianata glaciale di Boirolo (1.615 mslm), località divenuta ultimamente centro residenziale estivo dei tresiviaschi, caratteristica per la sua spettacolare veduta sulle Orobie e sulla valle dell’Adda. Proseguendo rigorosamente a piedi dal punto più alto di Boirolo (un prato disabitato chiamato “Sgiazza”, ultimamente italianizzato “Biazza” ma è meno usato), si arriva alla Località Santo Stefano a 1.800 mslm, teatro delle feste organizzate dagli Alpini (la più importante si svolge il giorno di Ferragosto, caratterizzata dal pranzo a base di polenta e salsicce e dalla lotteria comunale). Da qui si può partire per escursioni alla Corna Mara, Brutana e alla Vetta di Rhon.Scopri di più. Clicca qui

santo patrono Tresivio

Santi Pietro e Paolo

Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana. Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l'unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone. San Paolo, invece, era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco. Baluardo dell'evangelizzazione dei popoli pagani nel Mediterraneo morì anch'egli a Roma tra il 64 e il 67.

San PIETRO

Pietro, scelto da Cristo a fondamento dell'edificio ecclesiale, clavigero del regno dei cieli (Mt 16,13-19), pastore del gregge santo (Gv 21,15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22,32), è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell'unità e della comunione nella fede e nella carità. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro.

San PAOLO

Paolo, cooptato nel collegio apostolico dal Cristo stesso sulla via di Damasco, strumento eletto per portare il suo nome davanti ai popoli, è il più grande missionario di tutti tempi, l'avvocato dei pagani, l'apostolo delle genti, colui che insieme a Pietro far risuonare il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro.

Si dice a Tresivio:

  • A S. Giorg la spiga la sporg (A San giorgio la spiga sporge dal terreno)