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11/12/2024

S. Giovanna F.

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Campodolcino

TERRITORIO

Campodolcino

Nella bassa Val San Giacomo percorsa dal torrente Liro, all’incontro con la Val Rabbiosa si trovano i centri abitati del Comune. Il primo gruppo di case è quello di Prestone, seguito da Portarezza, Pietra e Tini. Subito dopo il superamento del torrente Rabbiosa, lungo la statale n. 36 che ricalca il tracciato della precedente strada commerciale dello Spluga, si trova Corti. Questo era anticamente il nucleo più importante di Campodolcino, capoluogo della Val San Giacomo a partire dal XVII secolo. La sua origine risale probabilmente all’epoca romana, forse identificabile con la stazione di Travessedo che rappresentava un importante luogo di passaggio e di sosta sulla via dello Spluga. Fece poi parte del Contado di Chiavenna e dopo la signoria dei Visconti e degli Sforza passò ai Grigioni, nel 1512.Scopri di più. Clicca qui

santo patrono Campodolcino

San Giovanni Battista

Giovanni (il) Battista fu un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica originaria della regione montuosa della Giudea e fondatore di una comunità battista che fu all'origine di alcuni movimenti religiosi del I secolo d.C. come la comunità giudaica non-rabbinica fondata da Gesù di Nazareth e le comunità gnostichesamaritane fondate da Dositeo, Simone Mago e Menandro.

Giovanni Battista, venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei Santi, è una delle personalità più importanti dei Vangeli. Secondo il Cristianesimo, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l'opera di Gesù Cristo; insieme a quest'ultimo, Giovanni Battista è presente anche nelCorano col nome di Yaḥyā come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto. Morì intorno al 35 d.C.

Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta, cugina di Maria quindi cugino di Gesù, e fu generato quando i genitori erano in tarda età. La notizia è interpretabile come a sottolineare l'eccezionalità del personaggio (figli di genitori anziani furono anche Isacco, figlio di Abramo, e, secondo tradizioni tarde, Maria). La sua nascita fu annunciata dallo stesso arcangelo Gabriele che diede l'annuncio a Maria; quando questa andò a visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l'arrivo ancor prima che questi nascesse, Giovanni è ricordato come "il più grande dei profeti". Luca lo colloca in un quadro storico ben preciso, donandoci nomi e cognomi dei protagonisti politici di quel tempo, riconducibile al periodo corrispondente agli anni 27 e 28 dopo Cristo, anno decimo quinto dell'impero di Tiberio.

In occasione della visita della cugina Maria, Elisabetta sarebbe stata nel sesto mese di gravidanza; questo ha permesso di fissare la nascita di Giovanni tre mesi dopo il concepimento di Gesù e dunque sei mesi prima della sua nascita; da Agostino sappiamo che la celebrazione della nascita di Giovanni al 24 giugno era antichissima nella Chiesa cattolica africana: unico santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra non solo la morte, ma anche la nascita terrena e, per le Chiese d'Oriente, il concepimento fra il 23 e il 25 settembre.

Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo una vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto di nazireato: "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico" Nei Vangeli è definito "voce di uno che grida nel deserto" . Si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastichenel deserto, aspettavano l'avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di "conversione", da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui. Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu istruito dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione

Giovanni dichiarò più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante fu quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo". E sottolineò il proprio rapporto di dipendenza affermando: "Egli deve crescere e io invece diminuire" . Tuttavia risulta che molti continuarono a dirsi seguaci del Battista ancora a lungo.

Il Battista morì a causa della sua predicazione. Egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato ad un banchetto, lo fece decapitare.

Si dice a Campodolcino:

  • "Se al desembar al sarà trop bèl, ala sarà brì l'ègn nuèl".
  • (se dicembre sarà troppo bello, non lo sarà l'anno nuovo)
  • "E'nc(h)a la regina la g(h)a besugn de la visina". (Anche la regina ha bisogno della vicina).
  • "I parol in buc(h)a i g(h)an un efet, in di urecc un oltar". (Le parole in bocca hanno un effetto, nelle orecchie un altro).
  • "Par S.Caterina porta peur e c(h)èvar in casina". (a Santa Caterina porta pure le capre nella stalla).
  • "Un cünt l'è dì, un oltar l'è fèè". (Una cosa è dire, un'altra fare).
  • "Al vin a bun merc(h)èè al porta l'um a l'uspedèè". (il vino a buon mercato porta all'ospedale)
  • Avec(h) sempar da fèè ale al trüch par brì invegièè (aver sempre qualcosa da fare è il trucco per non invecchiare)
  • C(h)i al vö laurèè, al trua sempar vargut da fèè (chi vuol lavorare, trova sempre qualcosa da fare)
  • C(h)i la spuset una femna bela al duarà fè la sentinela (chi sposa una donna bella dovrà fare la sentinella)
  • L'avar al dròm mai (l'avaro non dorme mai)
  • Se giné al met èrba, se te g(h)e fen cunserval (se cresce erba a gennaio, se hai fieno conservalo)