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22/12/2024

S. Giovanna da K., S. Vittoria

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Cino

TERRITORIO

Cino

Cino conta 379 abitanti e ha una superficie di 5,1 chilometri quadrati per una densità abitativa di 65,69 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 504 metri sopra il livello del mare.Scopri di più. Clicca qui

stemma Cino

Stemma di Cino

CINO, 504 m s.l.m. - 345 abitanti

Stemma: partito semitroncato, nel 1º d'oro alla torre di azzurro, sostenuta da una collina trapezoidale, erbosa al naturale, fondata in punta; nel 2º di rosso a due spighe di segale, d'argento gambute poste in decusse; nel 3º d'azzurro alla pannocchia di granoturco, d'oro, gambuta e fogliata dello stesso posta in palo.
"Gli stemmi dei comuni di Valtellina e Valchiavenna" di Marco Foppoli.

santo patrono Cino

San Giorgio

San Giorgio (Cappadocia, 275-285 circa – Nicomedia, 23 aprile 303) è stato, secondo una consolidata e diffusa tradizione, un martire cristiano, venerato come santo megalomartire da quasi tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi. San Giorgio è inoltre onorato dai musulmani con il titolo di "profeta". Morì prima di Costantino I, probabilmente sotto le mura di Nicomedia, secondo alcune fonti nel 303. Il suo culto è molto diffuso ed è antichissimo risalendo almeno al IV secolo. Patrono di Portofino (ge) dove ogni anno il 23 aprile viene acceso un grande falò propiziatorio per la nuova stagione.

Il martirio sarebbe avvenuto sotto Diocleziano stesso (che però in molte versioni è sostituito da Daciano imperatore dei Persiani), il quale avrebbe convocato settantadue re per decidere che misure prendere contro i cristiani.

Giorgio donò ai poveri tutti i suoi averi e, davanti alla corte, si confessò cristiano; all'invito dell'imperatore di sacrificare agli dei si rifiutò: secondo la leggenda venne battuto, sospeso, lacerato e gettato in carcere, dove ebbe una visione di Dioche gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la resurrezione.

Tagliato in due con una ruota piena di chiodi e spade, Giorgio resuscitò operando la conversione del magister militumAnatolio con tutti i suoi soldati, che vennero uccisi a fil di spada; entrò in un tempio pagano e con un soffio abbatté gli idoli di pietra; convertì l'imperatrice Alessandra che venne martirizzata.

A richiesta del re Tranquillino, Giorgio risuscitò due persone morte da quattrocentosessant'anni, le battezzò e le fece sparire. L'imperatore Diocleziano lo condannò nuovamente a morte e il santo, prima di essere decapitato, implorò Dio che l'imperatore e i settantadue re fossero inceneriti; esaudita la sua preghiera, Giorgio si lasciò decapitare promettendo protezione a chi avesse onorato le sue reliquie, le quali sono conservate in una cripta sotto la chiesa cristiana (di ritogreco-ortodosso) a Lydda (l'odierna Lod, in Israele).