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02/11/2024

S. Martino, S. Silvia

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Gerola Alta

TERRITORIO

Gerola Alta

Gerola Alta è l'ultimo comune della Valgerola. Situato a 1053 m., oltre a Gerola (Piazza) numerose sono le frazioni che si addentrano nella parte alta della valle: Fenile, Nasoncio, Ravizze, Castello, Laveggiolo, La Foppa, La Roia, La Corna, Cassinelle, per citare le principali. La frazione Pescegallo ospita l'unica stazione sciistica del mandamento con impianti di risalita operanti sia in estate che in inverno. Piccoli agglomerati rurali che presentano al visitatore interessanti spaccati di architettura alpina. Il paesaggio qui diventa dolce ed accogliente, i boschi di faggi e castagni lasciano pian piano il posto alle pinete. La montagna si fa più accogliente e godibile in ogni stagione: con le riposanti passeggiante, con le escursioni al Pizzo Tre Signori, ai suoi laghi o agli alpeggi ancora caricati dove si produce il rinomato formaggio Bitto (a marchio Dop). In inverno offre numerosi itinerari per gli appassionati di sci d'alpinismo.Scopri di più. Clicca qui

stemma Gerola Alta

Stemma di Gerola Alta

GEROLA ALTA, 1050m s.l.m. - 272 abitanti

Stemma: d'argento al camoscio al naturale, attento e poggiato su tre monti di verde ed accostato nel cantone sinistro del capo da una stella alpina pure al naturale.

"Gli stemmi dei comuni di Valtellina e Valchiavenna" di Marco Foppoli.

santo patrono Gerola Alta

San Bartolomeo

Bartolomeo fu uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù. L'apostolo viene chiamato con questo nome nei sinottici, mentre nel vangelo di Giovanni è indicato con il nome di Natanaele, sempre che si accetti l'identificazione tra questi due personaggi, cosa di cui alcuni studiosi dubitano. Era originario diCana in Galilea, ma non vi sono indicazioni sulle date di nascita e di morte. Morì probabilmente in Siria tra il 60 e il 68 d.C. Viene festeggiato il 24 agosto.

Tutto quello che si conosce di questo Apostolo proviene dai vangeli. Secondo il Vangelo di Giovanni egli era amico di Filippo, fu, infatti, questi a parlargli entusiasticamente del Messia quando gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth». La risposta di Bartolomeo fu molto scettica: «Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?» Ma Filippo insistette: «Vieni e vedrai». Bartolomeo incontrò Cristo e quanto gli disse fu sufficiente a fargli cambiare idea. Gesù: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Bartolomeo turbato gli chiese come facesse a conoscerlo e Gesù di rimando: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». L'essere raggiunto da Cristo nei suoi pensieri più intimi, suscitò in lui un'immediata dichiarazione di fede: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!» Gesù, allora, gli rispose «Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa». Nel Vangelo arabo dell'infanzia,30 è riportato che una donna per intercessione di Maria sdraia nel letto di Gesù il suo bambino gravemente malato, che sarà San Bartolomeo o Natanaele Bartolmai.

Il suo nome compare poi nell'elenco dei dodici inviati da Cristo a predicare e, ancora, negli Atti degli Apostoli, dove viene elencato insieme con gli altri apostoli dopo la resurrezione di Cristo.

Da questo momento più nulla, solo la tradizione che racconta della sua vita missionaria in varie regioni del Medio Oriente, secondo alcuni, forse, si spinse fino inIndia, Azerbaigian, e Mesopotamia[6]. Anche la morte è affidata alla tradizione che lo vuole ucciso, scuoiato della pelle, secondo alcune fonti da parte del re dei Medi nella regione della Siria, mentre altre fonti parlano dell'Azerbaigian.

Si dice a Gerola Alta:

  • "La léngua la g’ha mìga i òss ma gli a fa rùmp". (La lingua non ha ossa, ma le fa rompere).
  • Chi giüga de caprìzi paga de bursìn (chi agisce per ripicca paga di tasca sua)
  • I vizi de natüra i se pòrta a la sepultüra (i vizi di natura portano alla sepoltura)
  • Mùsch e tavàn i ghè sés més a l'an, i rumpicuiòn i ghè tüt l'an (mosche e tavani ci sono sei mesi l'anno, i rompiscatole ci sono tutto l'anno)
  • `N brùta notizia l'è sémpre véra (una brutta notizia è sempre vera - Sacco, Valgerola)    
  • A la fin de la scena la buca l'è mai straca se la mangia miga un tochèt de furmàcc de vaca (alla fine della cena la bocca non è stanca se non mangia un pezzo di formaggio di mucca)
  • A sbaglià en prèsa, se piang adasi (a sbagliare non ci vuole nulla, e poi si piange per un bel po’)
  • Al mulin e alla sposa, ghe manca sempre qualcosa (al mulino ed alla sposa manca sempre qualcosa)
  • An de nevàia, an de fenàia (anno di grandi nevicate, anno di abbondante raccolta di fieno)
  • Gran nevàia, gran fenàia (grandi nevicate, abbondante raccolto di fieno)
  • Pusèè l' carèl lè vècc’ mèi el gira (il filatoio più è vecchio, meglio gira)
  • ‘L val miga a cùr, l'è a rivà a temp (non è importante correre, importante è arrivare per tempo)
  •  "Per fa pasà la fregiör, ghe vol bröö de galìna e scirupìn de cantìna" (per far passare il raffreddore, ci vuole brodo di gallina e sciroppino di cantina)