Dal divano all’auditorium (senza sapere cosa mi aspettava)

sab, 26/07/2025 - blog

Poteva essere una serata da divano. Di quelle che, dopo dieci ore al computer, senti il bisogno di spegnere il cervello e staccare dal mondo...

E invece no… sono uscita di casa.

Sono uscita. Non per un improvviso slancio culturale, ma per colpa (o merito) del mio trucchetto anti-pigrizia: non parcheggiare mai l’auto nel box. Così se la macchina è fuori… mi tocca usarla.

E dove sono finita?
All’apertura del festival “Le Altre Note” – quindicesima edizione, partenza il 25 luglio. 

Doveva tenersi a Castel Masegra a Sondrio ma, complice il meteo piuttosto "burlone" in questo periodo, è stato spostato all’Auditorium Torelli. Direi una scelta perfetta.

Mi siedo (senza sapere cosa aspettarmi) e inizia il concerto del Quintetto Cabirria. Non li conoscevo. Mai ascoltato musica da camera dal vivo. Io vengo dal pop, dal rock, dalle playlist con “volume al massimo”.
Beh... mi si è aperto un mondo.

E sono uscita con i brividi. Quelli veri.

Sul palco, il Quintetto Cabiria: Matteo Salerno, Luciano Zadro, Stefano Nanni, Roberto Bartoli e Gianluca Nanni.

Talento allo stato puro. Hanno interpretato colonne sonore di film che conosciamo tutti: La dolce vita, Amarcord, Nuovo Cinema Paradiso, Giù la testa, Mission, Il buono, il brutto, il cattivo… potrei andare avanti. 

Firmate da Nino Rota e da Ennio Morricone, due nomi che non hanno bisogno di presentazioni.

Ma non era solo musica. Era un viaggio dentro i film. Sullo sfondo scorrevano le scene e loro suonavano. Ogni nota era cucita su misura all’immagine. E io ero lì, vicinissima agli strumenti, al respiro dei musicisti, alla vibrazione del flauto (che mi ha stesa). 

È stato bellissimo rivivere le scene di film famosi che ormai non si vedono più, poter rispolverare le scene più belle con grandi interpreti che hanno fatto la storia del cinema. Era come vedere un film, ma con l'anima che ti si apre tutta.

E C’era una volta il West... mi ha fatto venire i brividi. Indimenticabile colonna sonora che ascoltata live...

Mi sono scoperta curiosa, sorpresa, felice di aver osato. Perché sì, io sono una che ama provare (anche se con la musica classica avevo qualche pregiudizio). Questa volta mi ha letteralmente travolta.

Mi sono trovata in silenzio, incantata dalle sensazioni che il concerto ha saputo trasmettere a me e a tutti i presenti.

E infatti ho parlato con alcune persone che ho invitato a partecipare e hanno confermato...
A fine serata ho scattato un po’ di foto, ho chiacchierato con i musicisti – davvero simpatici, alla mano.

Ho anche conosciuto Francesco e Stefano Parrino. Due fratelli, due musicisti di livello internazionale, due menti che fanno girare questo festival in modo magistrale.

Stefano suona il flauto  ed è anche docente, concertista, divulgatore. Francesco è il direttore artistico, suona un violino del 1800  ed è un vulcano di competenze.
Con loro ho parlato di musica, di passione, di talento.  Ho fatto due chiacchiere anche con la loro mamma che era una pianista. Anche il nonno un musicista. 

Ho quindi capito che la musica ce l’hanno proprio nel DNA.

Abbiamo fatto qualche foto, scambiato sorrisi, e io me ne sono tornata a casa con una certezza: questa serata non me la dimentico perchè mi ha regalato tante belle emozioni che avevo quasi dimenticato restando tante ora dietro uno schermo.

Consiglio da amica:

Vai a vedere un concerto del festival Le Altre Note.
Ce ne sono una cinquantina fino al 20 settembre, in location una più bella dell’altra, con artisti da pelle d’oca.
📍 Tutto il programma lo trovi su Calendario Valtellinese

Esci, ascolta, lasciati stupire.
Fidati di una che pensava di restare sul divano.

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