I Murales di Aprica: un viaggio tra arte, natura e tradizioni in Valtellina
Proprio come Orgosolo in Sardegna ha saputo raccontare la propria identità attraverso i suoi celebri murales, anche Aprica, in Valtellina, ha trasformato i muri delle sue contrade in tele d’arte, intrecciando storie di natura, memoria e tradizioni alpine.
Se ti capita di passeggiare per Aprica, non potrai non notarlo: ogni angolo racconta una storia, ogni muro dipinge emozioni. Aprica è il paese dipinto della Valtellina, grazie ai suoi 46 murales che colorano le contrade di S. Maria, Dosso e S. Pietro.
Tutto nasce nel 1999 da un’idea dell’Amministrazione Comunale, che affida il progetto all’artista Alcide Pancot. Un talento innato, ereditato dal nonno pittore e scultore, che inizia così una sfida personale: trasformare le vie di Aprica in una galleria d'arte a cielo aperto.
Un'esperienza immersiva grazie ai QR Code
Ogni murales è accompagnato da un QR Code che permette di scoprirne il significato, guidando il visitatore tra colori, prospettive affascinanti e storie di vita alpina.
I temi dei murales: la vita di montagna raccontata sui muri
- Contrada S. Maria (2000-2001) è il cuore della tradizione: qui i murales raccontano i mestieri contadini di un tempo, come l’allevamento, la produzione del carbone a legna, la transumanza, ma anche i momenti storici più importanti di Aprica, come il primo albergo o la costruzione della diga di Frera.
- Contrada Dosso (2002-2003) porta il visitatore tra i fiori di alta montagna: viola di Comolli, stelle alpine, gigli martagoni e molte altre meraviglie botaniche dipinte con attenzione al loro ambiente naturale.
- Contrada S. Pietro (2004-2011) celebra invece gli animali delle Alpi: orsi bruni, aquile reali, camosci, stambecchi, civette, cervi e gufi, racchiusi in fantasiose cornici che sembrano incorniciare la natura stessa.