Un tuffo nella storia di Grosio
Le radici di Grosio risalgono all'età del Bronzo, grazie alla presenza della Rupe Magna, una delle più grandi superfici incise dell'intero arco alpino. Le incisioni, più di 5.000, furono realizzate dalle popolazioni locali tra il Neolitico e l’età del Ferro, raffigurando figure antropomorfe, animali, simboli solari e scene di vita quotidiana.
Nel corso del Medioevo, Grosio divenne un importante centro strategico, grazie alla sua posizione di controllo sulla Val Grosina e sulla strada dello Stelvio. Fu inizialmente sotto il dominio dei vescovi di Como, poi passò ai Visconti di Milano, che fecero edificare il Castello Nuovo come presidio militare e simbolo di potere.
Durante il Seicento, molti grosini emigrarono verso Venezia in cerca di fortuna. Questo fenomeno lasciò un’impronta profonda sull’identità del borgo: lo si ritrova ancora oggi nell’architettura di alcune dimore, negli abiti tradizionali locali e nei preziosi gioielli in filigrana che ricordano la raffinatezza lagunare. Il paese fu poi centro strategico nel Medioevo, prima sotto i vescovi di Como, poi feudo dei Visconti, che vi edificarono il Castello Nuovo. Il Seicento fu segnato dall'emigrazione verso Venezia: usanze, costumi e architettura ne portano ancora oggi l'influenza.
Foto: Alessandro Spela Cecini