CIAO! COSA CERCHI IN VALTELLINA?

21/12/2024

S. Francesca Cabrini

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La Sondrio che vorrei...

BLOG | 12/08/24

La Sondrio che vorrei…

 

Ognuno ha una sua idea della città ideale, nella sua mente sogna un luogo dove vivere serenamente, in tranquillità, dove trovare tutto ciò che serve.

 

Una città vivace, allegra, ma non troppo rumorosa…con tutti i negozi aperti con prodotti e articoli di ogni genere, tanti ristoranti tipici e non, bar e luoghi di intrattenimento per tutti i gusti e generazioni, spazi culturali, musei e palazzi aperti, parchi, giardini, attrazioni turistiche esclusive, ospedali funzionanti alla perfezione, trasporti regolari, parcheggi gratuiti, e così via…puoi aggiungere ciò che manca o togliere ciò che eccede…

 

Un’utopia insomma, una città che non esiste se non nella fantasia.

 

Quello che più leggo e sento quando si parla di Sondrio, è lo svuotamento, la mancanza di gente che frequenta quello che è da considerarsi quasi un grande paese.

 

Le serrande chiuse ormai superano quelle aperte, e quei negozi che resistono si accorgono che la clientela scarseggia.

 

Ristoranti aperti che si contano sulle dita di una mano…

 

Eppure Sondrio dovrebbe essere una città turistica, in una posizione privilegiata, circondata dalle montagne, un torrente che la attraversa, tanti angoli caratteristiche da visitare, da vedere.

 

Ma dove è andata la gente? Dove bisogna cercare la causa di questo svuotamento repentino?

 

Le risposte non sono facili da trovare…

 

Ho però trovato una città viva e piena di vita durante le diverse manifestazioni organizzate durante l’estate, l’ultima Calici di Stelle, kermesse dedicata al vino.

 

Tanta gente con le taschette con i calici in giro per la città a degustare i migliori vini della Valtellina proposti dalle numerose cantine partecipanti.

 

Ormai Calici di Stelle è sdoganata, sono tantissimi anni che attira gente del luogo ma anche da fuori provincia, pronta a percorrere le vie del centro, quelle più caratteristiche, quelle che fanno battere il cuore e che ti fanno sentire in una cittadina di montagna.

 

Fa strano vedere ogni tanto piazza Garibaldi vuota a favore di tutti i viali e piazze secondarie gremiti di gente.

 

Ogni zona del centro proponeva musica, degustazioni, aperitivi e tante persone (tra cui io) non aveva il calice per la degustazione.

 

Tavolini pieni nelle piazzette, nelle vie…ogni angolo sprizzava vitalità, un vociare allegro unito alla convivialità.

 

Mi è bastato passeggiare tra la gente per sentirmi in un luogo ancora vivo, per sorridere pensando che in fondo Sondrio ha tanto da offrire e quel tanto vorrei non fosse legato solamente al vino o alle serate organizzate durante l’estate il giovedì sera.

 

Ovvero…

 

Un concentramento di migliaia di persone che si riversano lungo le vie per fare quattro chiacchiere, per mangiare qualcosa, per stare in compagnia.

 

 

Poi quando si spengono i riflettori su questi eventi torna il vuoto, il nulla, l’eco delle lamentele che non si fa mai nulla, seguito da quello di chi invece si lamenta della musica che disturba la quiete della città.

 

Mi spiace vedere le vetrine dei negozi buie, quelle che restano…, inesorabilmente spente.

…Perché la gente vuole mangiare e bere, perché non entra nei negozi…

 

Ma allora perché quando andiamo in vacanza nelle zone turistiche extra Valtellina, specie durante eventi speciali, pretendiamo di trovare i negozi aperti, anche solo per dare un’occhiata o fare acquisti “da vacanzieri”?

 

Sondrio è diversa o lo sono i sondriesi/valtellinesi?

Non possiamo ritenerci città turistica se chiudiamo all’accoglienza…

Però non possiamo nemmeno lamentarci in continuazione.

 

L’offerta viene prima della richiesta!

 

E non possiamo aspettare che le proposte e le decisioni arrivino sempre dall’alto.

 

La città offre il palcoscenico ma gli attori sono tutte le attività che devono mettersi insieme, creando la compagnia teatrale perfetta per attirare e intrattenere il pubblico.

 

Se la città organizza qualcosa, i negozi dovrebbero tenere aperto altrimenti l’indotto si riversa solo in bar e ristoranti.

 

“Eh ma la sera non entra nessuno” OFFRIGLI UN MOTIVO PER ENTRARE

 

 “e poi se lo fanno con il gelato in mano mi pasticciano tutto”

 

Metti all’ingresso un bel cartello, grande come una casa: “QUANDO HAI FINITO IL GELATO SAREMO FELICI DI ACCOGLIERTI IN NEGOZIO ”

 

“Eh ma non posso permettermi di pagare straordinari ai dipendenti”

 

Il giorno dell’evento cambi orario di apertura, MA AVVERTI I CLIENTI QUALCHE GIORNO PRIMA CON UN BEL CARTELLO ALL’INGRESSO e LO COMUNICHI SUI SOCIAL.

 

“Eh ma non si vende nulla quelle sere” CREA UNA PROMOZIONE ALLETTANTE VALIDA SOLO QUELLA SERA E FALLO SAPERE…

 

Ho regalato qualche spassionato consiglio di marketing ma ce ne sarebbero a iosa.

 

Una cosa è certa.

Accontentare tutti è impossibile, ma trovare dei compromessi potrebbe essere una sfida.

 

Ci vuole solo la volontà di mettersi in gioco e impegnarsi seriamente, ma soprattutto avere un’idea di ciò che offre la città, le sue potenzialità e coinvolgere tutte le attività proponendo delle valide strategie commerciali e non solo le vie zeppe di persone che passeggiano nel nulla…

 

Il sabato sera, tutto l’anno, mi immagino una Sondrio viva come quella del 10 agosto.

Bar e attività che organizzano aperitivi e apericene con un po’ di musica (alle 23,00 si stacca così tutti possono dormire sonni felici).

 

Magari accordandosi tra di loro offrendo cose diverse. Dal cibo ai generi musicali.

Creare finalmente quel salotto buono che non offre solo cocktail ma anche cultura.

 

Ovviamente al tavolo si devono sedere le amministrazioni e tutte le attività, mettere da parte il campanilismo, creare quella collaborazione che sta mancando un po’ ovunque e lavorare per il bene del nostro piccolo capoluogo di provincia che in questi giorni vede titoli tutt’altro che rassicuranti per i turisti.

 

L’esercito a Sondrio non appare come un buon biglietto da visita…

 

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