CIAO! COSA CERCHI IN VALTELLINA?

13/10/2024

S. Callisto I papa

ACCESSO

Password Dimenticata?

E finalmente ho assaggiato la famosa Füghiascia di Gordona

BLOG | 19/05/24

Ho partecipato a tante sagre nella mia vita, specie durante la mia adolescenza, periodo in cui in ogni paese in estate, ne veniva organizzata una.

 

A mia mamma piaceva ballare il liscio dunque il sabato sera si partiva con papà che ci accompagnava e si limitava ad ascoltare la musica dato che lui non è mai stato appassionato di danze…

 

Era l’occasione per  uscire di casa, incontrarsi con gli amici che avevano le stesse passioni, per conoscere nuova gente. A volte ci si andava a mangiare, a volte anche solo per stare in compagnia dopocena.

 

Ieri ho partecipato ad una sagra a cui tenevo davvero tanto e le mie aspettative non sono state deluse…anzi.

 

E dunque…

 

Finalmente l’ho assaggiata.

Finalmente ho partecipato a questa festa, unica occasione per mangiare questa specialità.

E sono stata davvero stupita da una serie di effetti speciali…

 

Sto parlando della Festa della Füghiascia di Gordona.

 

Erano anni che la inserivo tra gli eventi di Calendario Valtellinese e non avevo mai avuto occasione per andarci.

 

Ieri invece ho coinvolto un’amica e gliel’ho proposta, dunque siamo partite per Gordona, comune della Valchiavenna dove non ero mai stata.

 

Mi aspettavo una festa come tante altre dove mangi, bevi, ti diverti.

A parte gustare i piatti tipici mi piace immergermi nell’atmosfera che ruota intorno agli eventi.

Dunque osservo, fotografo, chiacchiero con gli organizzatori e apprendo tante cose che non conoscevo.

 

Il primo impatto con questa sagra è stata la moltitudine di giovani che abbiamo visto appena parcheggiata l’auto.

Una miriade di ragazzi e ragazze di ogni età che chiacchierano, ridono, scherzano…

E più ci avviciniamo alla zona della festa e più ne vediamo.

 

Sembrava di essere in un campus scolastico/universitario.

Questa cosa mi ha davvero sorpresa perché solitamente alle feste di paese si incontra qualche gruppetto di giovani e poi per il resto principalmente adulti.

 

Ho pensato all’improbabile organizzazione di pullman arrivati da fuori per partecipare alla manifestazione.

 

Poi invece sono stata smentita…

 

Acquistiamo i ticket per gustare il piatto tipico che prevede la Füghiascia e Füghiascign con salumi della zona e come dolce la famosa torta fioretto.

 

Ci anticipano che ci sarà un po’ di attesa…ma infatti lo avevamo previsto data la moltitudine di gente presente.

 

La cosa bella è che nessuno si lamenta della cosa, gruppetti di persone che chiacchieravano allegramente in attesa del loro turno, tutto normale…

 

Ho percepito che c’era qualcosa di diverso rispetto alle altre feste…qualcosa che non riuscivo a capire, e continuavo a ripeterlo alla mia amica.

 

“Ma ti rendi conto di quanta gioventù c’è in questo posto?”

Ci sentivamo quasi fuoriluogo…ho fin pensato fosse una festa per soli giovani.

 

E poi curiosando dietro le quinte ho scoperto un mondo.

Prima di tutto mi sono avvicinata ai camini dove si cuoce la famosa Füghiascia.

La temperatura non proprio primaverile mi ha fatto apprezzare il momento.

 

Ho chiesto di poter assistere al rituale che prevede la cottura in verticale di questa particolare focaccia.

 

Delle apposite piastre di sasso ( “šchiàia”) vengono scaldate in un caminetto a legna e quando sono giunte a temperatura, viene adagiato l’impasto composto da farina, acqua, latte, sale, lievito, zucchero e polenta gialla molle(pult).

 

Dopo averlo ben spianato con il mattarello, decorato e bucherellato con la forchetta (tocco indispensabile) vengono poste in verticale e fatte cuocere davanti alla brace per circa 15/20 minuti.

 

La domanda che mi sono posta: ma perchè in verticale?

 

Claudia una delle volontarie mi dice che da sempre gli avi l’hanno cotta così e come tutte le tradizioni vere che si rispettano va mantenuta, anche perchè visti i risultati davvero gustosi, sarebbe un vero sacrilegio cambiarla.

 

Ma non cade così in verticale? 

No, non cade e quando è cotta al punto giusto, mettono la piastra in orizzontale e la focaccia si stacca da sola.

 

Ma non è ancora finita…

Quando è ancora calda si spalma burro fresco direttamente con il panetto…non ti dico il profumo che emana tutto ciò…

 

Ed ecco che è pronta da portare in un altro reparto dove verrà tagliata in circa 8 porzioni e servita nei vari piatti del menù.

 

Nel mio curiosare e documentare incontriamo Renato uno dei tanti volontari che ho visto “sgambettare” senza sosta.

 

Gentilissimo si offre di accompagnarci nei reparti “segreti” dove avviene l’impasto che deve sempre necessariamente essere preparato al momento.

Nulla di precotto, nulla di surgelato o preparato il giorno prima.

 

Intorno ad un tavolo delle bellissime signore hanno le mani in pasta, tra farina, lievito, sale, zucchero, e stanno impastando alacremente.

Si vede che le braccia sono allenate per questo “sport”. Sono accaldate, un po’ sudate ma sono tutte sorridenti e fiere di poter essere indispensabili per questa festa che è giunta alla 39^ edizione.

 

Preparano la famosa “palla di pasta” che dopo un attimo di lievitazione, verrà portata nella zona camini all’aperto dove verrà cotta sulle piastre.

 

Poi c’è il locale dove cuoce la polenta gialla, fondamentale da aggiungere all’impasto.

 

Ma non è finita, in un’impastatrice gira l’impasto dei Füghiascign (una sorta di gnocco fritto valchiavennasco), diverso da quello della Füghiascia in quanto non prevede la polenta.

 

E poi questi vengono fritti…dove?

E arriviamo nel reparto friggitura dove un esercito di bellissime ragazze, incuranti della puzza di fritto, che si porteranno addosso, e di volenterosi  ragazzi, sono al lavoro.

 

Che chi spiana la pasta, c’è chi la taglia, chi la frigge, chi la scola, chi porta i Füghiascign nella zona impiattamento.

 

Insomma una vera macchina “da guerra”, no, non mi piace questo termine. 

Preferisco definirla un ingranaggio perfetto composto da una serie di elementi che lo rendono impeccabile.

 

Tutto avviene dentro l’oratorio dove 400 volontari (considerate che Gordona fa circa 2000 abitanti), cioè ⅕ della popolazione partecipa attivamente per la riuscita di questo evento.

 

Ogni squadra ha la sua maglietta di colore diverso. Ogni volontario ha il suo ruolo ben preciso, ognuno sa cosa fare.

 

Un locale destinato ad ogni fase della festa dietro le quinte.

 

Le persone da servire sono tante e faccio quattro chiacchiere con Andrea, a capo di tutta l’organizzazione di volontari.

 

La prima cosa ovvia che chiedo è: ma quanti ragazzi ci sono qui? Come è possibile questa cosa, tra volontari e partecipanti vedo solo di loro.

 

Mi svela che tutti, sin da bambini sono stati coinvolti dai genitori nella preparazione e nella partecipazione alla Festa de la Füghiascia, che nasce proprio per le famiglie del posto, e quindi è normale.

 

L’obiettivo da 39 anni è quello di creare una festa per le famiglie e soprattutto riavvicinare i giovani alle tradizioni locali.

 

Direi che per ciò che ho visto: MISSIONE COMPIUTA!

 

Visto che solitamente alle sagre, siamo abituati a vedere quasi unicamente gli alpini o comunque persone di una certa età a preparare polenta e compagnia bella, notare l’esercito di giovani coinvolti in questo caso, mi fa pensare che se si lavora bene dalle radici, gli alberi crescono sani e rigogliosi.

 

Tutto parte dall’Oratorio di Gordona, tutto si svolge qui, tutto ruota attorno a questa comunità che collabora, che fa rete, che unisce le forze per una festa che coinvolge tutti.

 

Mentre attendo pazientemente di essere servita (non fai code in piedi per aspettare il tuo piatto perchè passano i ragazzi a ritirare gli ordini) e mangiare, comodamente seduta ad un tavolo, mi sono guardata intorno e ho visto solo gente sorridente, felice, spensierata.

 

Giovani prodigarsi ai tavoli a chiedere se manca qualcosa, scusarsi per l’attesa, servire, pulire, darsi da fare in ogni modo…

 

Ah ma devo parlarti anche del cibo…

 

Beh sugli affettati previsti nel piatto che ho scelto, ottimi direi.

E sulla Füghiascia…bhe una delizia per il palato.

Me l’ero immaginata più alta, come le classiche focacce e invece è circa 1 cm.

Il gusto è unico, fantastico il retrogusto di polenta.

Fragrante, appetitosa, leggera, devi assolutamente provarla.

Anche i Füghiascign sono deliziosi, ma al fritto, il mio fegato preferisce la cottura alla brace…

 

E poi la torta fioretto, dolce, soffice, con quei semi di finocchio che la rendono unica e adorabile per chiudere il bellezza.

 

Se fai in tempo vacci oggi altrimenti prendi nota per l’anno prossimo. Ogni anno il terzo weekend di maggio si svolge la Festa de la Füghiascia, ricordalo.

 

Un ringraziamento di cuore a tutti coloro che ho incontrato, per la gentilezza e la cortesia, per avermi spiegato e raccontato…un grazie speciale a Damiano carinissimo per aver esaudito in tempo zero una mia richiesta.(lui sa…)

 

Complimenti veramente per l’organizzazione e per aver trovato modo di coinvolgere così tanta gente del paese. Credo che tutti ieri sera erano presenti alla festa che si è conclusa con la musica dell’orchestra e le danze.

 

Ogni anno sono sempre più i turisti che partecipano e far fronte a tutte le richieste (anche da asporto) non è facile anche perché tutto è preparato fresco (o caldo) al momento.

 

Andrea mi ha ribadito che la priorità è il coinvolgimento della gente del luogo e poi la qualità del cibo che viene servito che deve essere sempre al TOP.

 

Alla luce di tutto quanto ho visto e vissuto, questa festa dovrebbe essere presa come esempio da tutti i paesi.

 

Trovare una specialità che li rappresenta e creare una sagra che prima coinvolga il paese stesso, che unisca i giovani, che li renda partecipi e poi il resto viene da sé.

 

voto per la Festa de la Füghiascia 10 e lode.

Guarda le foto allegate

 

PS: unica cosa che ho fatto notare e a cui provvederanno il prossimo anno: attivare un numero di telefono o una mail per dare informazioni a chi viene da fuori e non sa come si svolge l’evento (come è successo a noi che ci siamo avventurate)

 

 

Commenti