CIAO! COSA CERCHI IN VALTELLINA?

30/10/2024

S. Lucilla, S. Quintino

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Passeggiando tra i vigneti sopra Sondrio

FOTO CALENDARIO VALTELLINESE ©

BLOG | 18/03/17

Ogni mattina, avendo il cane, mi tocca uscire per portarlo a fare i suoi bisogni e per sgranchire le zampe.

A dire il vero è la Pimpa (la cagnolina/cagnoletta di Giorgia) che porta fuori me, con qualsiasi condizione meteo e dunque, quotidianamente verso le 9,30 si esce.

A volte, quando penso a quello che ho da fare, vorrei non dover avere questo impegno ma poi mi rendo conto che invece è un toccasana, perchè volente o nolente devo superare la pigrizia e andare a camminare per circa mezz'ora. Cosa che sicuramente non farei se non ci fosse la Pimpa.

Il percorso è sempre lo stesso, una strada che attraversa i vigneti di S. Anna in zona Sassella, da dove proviene un vino rinomato.

Ormai conosco tutte le vigne, i confini, i proprietari (solo di vista perchè non chiedo il nome). Li vedo quasi quotidianamente nei loro vigneti, tra i filari a fare qualcosa e sempre li saluto.

Chi taglia l'erba, chi la strappa, chi pota, chi lavora le viti, chi annaffia. Sono stati rari i giorni d'inverno in cui non ho visto nessuno anche in lontanaza.

In particolare c'è un signore anziano con un Panda giallo che ogni mattina si reca nel suo piccolo appezzamento, dove ha qualche pianta di frutta, fiori, orto, galline e forse anche conigli, e ha sempre qualcosa da fare. Sorride sempre, ci salutiamo. Come saluto tutti quelli che incontro, ho questo "brutto" vizio. Saluto e sorrido. All'inizio rimanevano sorpresi che una "furesta" li salutasse. Oggi invece anche loro mi salutano per primi e sorridono. Capita anche di fermarsi e scambiare quattro chiacchiere sul tempo...argomento di conversazione molto gettonato...

Incontro persone che come me portano a spasso il cane, chi fa jogging, chi si avvia in uno dei numerosi sentieri che portano ovunque....verso Triasso, Triangia, Sondrio, la Sassella.

Ogni giorno vedo le vigne che cambiano aspetto, ormai da agosto ho visto il mutamento ed ora aspetto che si risveglino.

L'altro giono ho fotografato un vitigno, chiamato in dialetto "cò" che piangeva, ovvero che rilasciava una goccia d'acqua. Cosa normale e frequente dopo la potatura.

A volte mi chiedo se effettivamente anche le piante sentano qualcosa quando subiscono tagli...mah chi può dirlo. Mi ha fatto pensare per un attimo questa cosa...sono strana, lo so.

Quando sono in passeggiata disattivo tutte le notifiche del cellulare, non voglio distrazioni. E' la mia mezz'ora d'aria e chi mi cerca può farlo solo telefonandomi per emergenze.

Mi piace godere la vista delle Orobie che ammiro immense davanti a me, mi piace vedere dall'alto Sondrio, cittadina capoluogo di provincia che dall'alto appare ancora più piccola di quello che è in realtà. Sondrio si attraversa in 15 minuti a piedi....dunque

E' bellissimo ammirare il grande Parco Bartesaghi, con tutto il suo verde che mi trasmette un senso di pace, anche solo vederlo dall'alto, con i suoi due laghetti.

Se ho gli occhiali riesco anche a vedere qualche persona che passeggia...(sono miope)

Oggi la mia attenzione è stata particolarmente attirata da alcuni vigneti incolti. Si notano molto bene in mezzo a tutti gli altri curati quasi maniacalmente.

Mi sono chiesta il perchè....un tempo sicuramente, quando la coltura della vigna era fondamentale per la sussistenza in famiglia, non succedevano queste cose.

Chissà, forse i proprietari sono anziani e non hanno eredi che portano avanti la lavorazione. La coltura della vigna è abbastanza impegnativa. Rispetto ad altre colture deve essere effettuata totalmente dalla mano dell'uomo (o della donna...). Dalla potatura, alla lavorazione del terreno (si spera senza diserbanti tossici che poi vengono assoribiti dalle piante) alla sistemazione dei tralci, alla sfoltitura di foglie e uva sino ad arrivare alla vendemmia. In mezzo ci sono i vari trattamenti con antiparassitari (anche qui si spera non tossici) per preservare l'uva da varie malattie.

In Valtellina i vigneti sono spesso posti su terrazzamenti, difficili da coltivare, difficili da raggiungere. Ma ugualmente lavorati con passione per ottenere un buon "oro di Bacco".

I terrazzamenti sono uno spettacolo specie per chi viene da fuori provincia. Noi ormai non ci facciamo più caso perchè li vediamo ogni giorno. 

Io rilfetto spesso pensando a quando, senza mezzi moderni, hanno costruito i muri a secco, hanno piantato le viti, le hanno curate con tanta passione.

Ecco perchè mi spiace quando vedo terreni incolti. Ma chissà magari in futuro si tornerà a lavorare la terra come una volta.

Tornando alla mia passeggiata, vedo peschi in fiore, fichi d'india, viole che crescono dall'asfalto, orti qua e là.

Perchè ho scitto questo articolo? Perchè mi ritengo fortunata di poter godere di tutto ciò, perchè ringrazio l'universo di avermi dato la possibilità di vivere in Valtellina,

una terra che spesso mi sta stretta ma che amo tanto. Una terra un po' dimenticata dal resto d'Italia, un luogo che ogni giorno valorizzo grazie a Calendario Valtellinese.

Una piccola provincia montana che dovrebbe essere conosciuta e frequentata non solo per l'enograstronomia ma anche per le bellezze naturali che ci riserva

grazie ai parchi, alle montagne ai tantissimi luoghi storici da visitare. E anche per conoscere i valtellinese, apparentemente un po' orsi ma che se ti prendono in simpatia ti danno anima e cuore.

Se vuoi promuovere i tuoi eventi a 360° su Calendario Valtellinese scrivi una mail a edi@calendariovaltellinese.com oppure chiama al 393 0806066 e ti svelerò tanti segreti

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