CIAO! COSA CERCHI IN VALTELLINA?

21/12/2024

S. Francesca Cabrini

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La Valtellina questa volta era presente

FOTO CALENDARIO VALTELLINESE ©

BLOG | 14/11/18 - Sondrio

Spenti i riflettori, anzi i frontalini…sulla 6^ edizione della Valtellina Wine Trail.

Quest’anno ancora più impegnativa in quanto la partenza della 21km e della 42 km è stata posticipata alle 14,00. Gli altri anni partivano tutti alla mattina, come la 12 km partita da Castione Andevenno.

La novità è stata proprio il correre tra i vigneti quando la luce del giorno ormai non c’è più.

Tante perplessità, gente che ha deciso di rinunciare, il meteo che non prometteva nulla di buono.

“Cavolo, di notte! Ma è buio. Ma se piove è pericoloso! Ma si scivola. Ma non si vede il panorama”

Commenti espressi più da chi la Wine Trail la vede come spettatore e non come partecipante.

Tutto è andato bene, l’organizzazione ancora una volta non ha lasciato nulla al caso.

2500 iscritti alla gara podistica più attesa in provincia di Sondrio.

Una gara che è più una sfida con se stessi per dire: ce la devo fare e arrivare al traguardo.

La (o il?)ValtellinaWine Trail non è una comune maratona perché vede percorsi e dislivelli che la Maratona di New York, pure con tutto il su fascino, si sogna.

42 km tra vigneti, cantine, luoghi caratteristici del nostro bellissimo territorio.

Sentieri, gradini, vialetti, strade, corti, ciottoli, pozzanghere. Mancava solo la neve (scherzo) e il quadro era perfetto.

Chi arriva alla fine della Wine Trail, indipendentemente dalla lunghezza della gara, è un eroe.

Lo dico e lo ripeto ogni volta. E quest’anno lo è stato ancora di più.

Ho scambiato quattro chiacchiere qualche giorno fa con Marco De Gasperi, uno degli ideatori di questa super maratona e mi è venuto spontaneo chiedere il perché della parte in notturna.

La risposta è stata semplice: per creare indotto per le strutture ricettive. L’arrivo in tarda serata può spingere i partecipanti con relativo seguito, a fermarsi un giorno in più in Valtellina.

Insomma nell’organizzazione non c’è solo la gara ma anche quello che ci sta intorno.

La risposta mi è piaciuta e mi ha soddisfatto.

Vedendo arrivare i vari atleti (essendo in servizio come sempre con la Protezione Civile) ho letto sui visi fatica e umidità….ma anche tanta soddisfazione per essere arrivati in fondo anche questa volta.

Non sono andata sui percorsi, però so che tutto era messo nella massima sicurezza, tutti erano stati avvertiti sull’equipaggiamento da portare, grandi sistemi illuminanti con fotoelettriche sono stati posizionati per rendere più visibili i percorsi.

Insomma un gran dispiegamento di mezzi e uomini perché tutto funzionasse al meglio.

E così è stato. Tutto è andato bene ed è filato liscio, nonostante la notte, la pioggia ecc ecc.

I nomi dei vincitori delle varie gare li avrete già letti sulle varie testate.

Complimenti a tutti dal primo all’ultimo!

Ma vediamo come è nata la Valtellina Wine Trail.

Qualche tempo fa incontro Michele Rigamonti e mi faccio raccontare la storia.

L’idea nasce da 5 fondatori Michele Rigamonti, Marco De Gasperi, Lele Manzi e Fabio Cometti e Giorgio Bianchi.

Lo spunto viene da Marco, che avendo disputato gare in giro per il mondo, ha visto tante realtà e le ha proposte agli altri amici. In particolare l’ispirazione viene dai Trail del Chianti che vanno a vedere e studiare, dato che attraversa i vigneti di cui anche la Valtellina è ricca.

Nasce così la Valtellina Wine Trail la cui mission è quella di promuovere la Valtellina e in particolare valorizzare proprio i vigneti e i terrazzamenti.

La formula vincente è chiamarla Trail, proprio perché rispetto alla “solita” corsa in montagna, il trail  può essere percorso da tutti, sia da chi fa la gara per arrivare con ottimi posizionamenti sia da chi la fa anche solo camminando o rispettando i suoi tempi.

Partiti 6 anni fa, non è stato facile tracciare il percorso 42 km da Tirano e 21 da Chiuro, anche perché nel Trail non ci può essere molto asfalto altrimenti diventa una Eco Maratona che però non ha lo stesso appeal.

Quindi i percorsi sono stati tracciati da Marco e Lele, che hanno contattato i vari proprietari di terreni chiedendo il permesso di attraversarli.

Non ci sono state grandi difficoltà ad avere i consensi in quanto a novembre la vendemmia è terminata quindi nessun danno all’uva. L’unica incognita era e resta il meteo che può variare da sole, caldo, pioggia se non addirittura neve.

Nonostante i vari meteo, negli anni tutto è sempre andato bene, filato liscio.

L’organizzazione della Wine Trail è molto impegnativa e ogni anno partono sempre prima per fare in modo di non lasciare indietro nulla.

L’obiettivo, non facile, è quello di cercare di coinvolgere a 360° il territorio, ovvero commercianti, tour operator, albergatori e ristoratori.

La Valtellina è bella e si presta per essere conosciuta, ma purtroppo spesso manca l’offerta…pur essendoci la richiesta.

Hotel e B&B raccontano che molta gente dopo la Wine Trail è tornata in Valtellina per le vacanze. E questo è un dato positivo.

E chi ci torna, appassionato delle peculiarità del nostro territorio, dice che abbiamo luoghi e panorami meravigliosi che spesso non sappiamo valorizzare.

Ehhh, io lo dico spesso.

Quest’anno però ho avuto il mio attimo di soddisfazione.

Dopo l’articolo “pungente” scritto in occasione della Wine Trail del 2017 dove “lamentavo” la mancanza della Valtellina, e che è stato letto, straletto e commentato, sabato 10 in piazza Garibaldi ho trovato lo Stand Valtellina con tutte le brochure, flyer, opuscoli e programmi.

E accanto quello della Melavì con le NOSTRE mele. Fantastico!!!

Non so se in qualche modo io, senza bavaglio, abbia smosso qualche idea o testolina.

Non mi importa. So solo che la Valtellina questa volta era presente.

Tanta gente, tanto movimento, tante persone coinvolte in questa gara che attira sempre più persone da fuori (ed è quello l’obbiettivo). Tanta gente che viene a conoscere un aspetto diverso della nostra bellissima terra.

Ora abbiamo un nuovo pezzo di strada che dovrebbe (speriamo) velocizzare un po’ gli spostamenti.

Ma abbiamo ancora molto da fare.

Quest’anno non ho da criticare, sono sincera, ma ho da suggerire. Poi però non so se siano cose realizzabili. Io lancio il sasso e so che qualcuno leggerà.

Vista la grande struttura coperta messa in piedi da Rigamonti Salumi, main sponsor, in piazza Garibaldi, perché non sfruttarla anche il giorno dopo, magari invitando produttori locali a creare una sorta di mercato locale per fa conoscere e proporre le proprie specialità?

La gara è stata spostata per far fermare la gente anche il giorno dopo, e allora perché non dare l’opportunità di acquistare i vini delle cantine che hanno attraversato, i formaggi locali, salumi, mele, miele, farine, pezzotti e tutto quanto offre il mercato valtellinese.

Io ho immaginato un grande mercato coperto, come se ne vedono in molte città, con tanti turisti attirati dalla gara, che con calma, possono conoscere, assaggiare ed acquistare.

Il mio mondo è il marketing e mi piace pensare in che modo vivacizzare, senza presunzione, la nostra città e la Valtellina in genere.

Viste la situazione “dormiente” di Sondrio, perché non sfruttare queste occasioni, con tanta gente che arriva da fuori, per proporre qualcosa di diverso. Anche solo la domenica mattina, quando anche i commercianti della zona “dovrebbero” tenere aperti i loro negozi.

Prevedo già i commenti: ma noi siamo aperti tutta la settimana e la domenica dobbiamo riposare ecc, ecc. Si parla di mezza giornata quando arriva gente da 28 paesi del Mondo.

Dicono che le maschere si vendono a Carnevale…ecco non serve dire altro.

Questa è la mia testimonianza della Valtellina Wine Trail, che non mi vedrà mai come concorrente, ma che seguo da volontaria, sin dalla prima edizione, 6 anni fa.

Ho visto i grandi passi avanti, le migliorie, l’impegno e la gente coinvolta con qualsiasi meteo.

Voglio solo dire qualcosa ai vari spettatori…i concorrenti che partecipano, amano sentirsi fare il tifo, applaudire. Anche se le considerate stupidaggini, per loro è forza ed energia, stimolo per lo sforzo che hanno fatto dalla Sassella Trail alla 42 km.

Alla Maratona di New York tutti fanno il tifo per tutti dal primo km sino all’arrivo.

Quindi per l’anno prossimo vediamo di fare più tifo caloroso che fa bene per tutti.

Alla prossima

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