CIAO! COSA CERCHI IN VALTELLINA?

21/11/2024

S. Cecilia V.

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Una ciaspolata oltre le mie aspettative

BLOG | 10/02/20 - Lanzada

Hai presente quando vedi un evento su FB e ti iscrivi al volo perché in quel momento hai una tremenda voglia di partecipare?

Così è stato lunedì 3 febbraio appena mi è apparsa la Ciaspolata con la luna al Rifugio Cristina.

Ho chiamato al volo Vania Negrini per assicurare il posto per me e Sergio (ormai socio ufficiale di Calendario Valtellinese :-)) e ho aspettato che arrivasse sabato per cimentarmi in questa impresa.

Più i giorni si avvicinavano più il pensiero: ce la faro? Era ricorrente.

Io al Rifugio Cristina ci sono andata in estate e so che il tempo di percorrenza, ad andare molto tranquillamente, è di circa un’ora e mezza.

Ovviamente, non mi sono informata sul tragitto invernale.

Ho pensato solo ad equipaggiarmi con abbigliamento adeguato e ciaspole e mi vedevo già esultare per la meta raggiunta.

Punto di ritrovo a Campo Franscia, sopra Lanzada in Valmalenco. Insieme a noi altre 11 persone, alcune alla prima esperienza sulle ciaspole.

Chiedo alla guida alpina Elia Negrini quanto si impiega per arrivare al rifugio.

Risposta: circa 3 ore.

Argh! Ma ce la farò a ciaspolare per tutto quel tempo considerando che l’unico mio sport/allenamento è la passeggiata quotidiana di mezz’ora con il cane?

Dobbiamo percorrere un dislivello di circa 700 metri, al limite resto in coda se il fiatone e il mal di gambe si impossesseranno di me.

Elia, tenta di spiegarci dove disporre le varie auto per il rientro, impieghiamo un po’ a capire il chi e il dove… ma ce la possiamo fare.

Inforchiamo (si dice così?) le nostre ciaspole, zainetti in spalla, bastoncini pronti e si parte da Largone .

Che la salita abbia inizio.

Fa fresco ma non troppo per la stagione.

Partiamo tutti insieme in fila indiana dietro la guida.

Sono le 17 e ci si vede ancora bene. 

La neve è battuta lungo il sentiero che percorriamo quindi, basta camminare a gambe larghe (chi ciaspola lo sa bene e gli altri possono pure ridere).

Tutto è silenzioso e ovattato, ricoperto da un candido manto che ci circonda.

Si sente solo il rumore “croccante” delle ciaspole che calpestano e si aggrappano alla neve.

L’inizio è piuttosto ripido ma Elia ci rassicura che in seguito sarà meno impegnativa.

Speriamo….guardo l’orologio e vedo che è passata solo mezz’ora! Il cuore batte forte per la fatica a cui non è abituato.

Ma mi consolo perché anche altri ogni tanto sostano, con la scusa di guardare il paesaggio e di scattare qualche foto.

Ma d’altra parte lo scopo della ciaspolata non è solo arrivare al rifugio a Prabello ma anche di godersi il percorso e ammirare lo spettacolo che la natura ci offre.

Il sole da poco tramontato alla nostra destra ci regala un cielo tinto di arancio, dove gli alberi sembrano ripararci da un eventuale chiarore.

E’ bellissimo. Man mano che saliamo, ogni tanto qualcuno passa davanti, poi si ritrova indietro.

Iniziamo a scambiare qualche battuta tra sconosciuti e a scattarci le foto. Importante testimoniare la nostra “difficilissima” ascesa.

Mi sento felice, ho preso il ritmo giusto, non ho più il fiatone e procedo con i miei compagni di avventura mentre la luce ci sta salutando.

Ecco che iniziamo a vedere il signore della Valmalenco: il Pizzo Scalino e la luna che fa capolino dietro di lui.

Bellissimo vederla spuntare silenziosa, pronta ad accompagnarci fino al Rifugio Cristina che non sappiamo bene dove si collochi da quella posizione.

Non ho freddo, anzi ad un certo punto tolgo pure i guanti.

La brezza che accarezza il viso non è gelida, un meteo perfetto per la ciaspolata…un po’ inusuale per febbraio quando solitamente le temperature sono decisamente inferiori.

I più attrezzati accendono il frontalino (io proprio non ho pensato nemmeno di procurarmelo..) per permetterci di vedere dove mettiamo i piedi. In alcuni punti il percorso è un po stretto e bisogna fare attenzione a non scivolare sulla neve ghiacciata. Ma premendo bene i piedi sulle ciaspole e infilzando i bastoncini nella neve, si va tranquilli senza rischiare nulla. 

In certe radure si può ammirare tutta la catena montuosa che ci circonda.

Lo spettacolo al crepuscolo ti lascia senza fiato.

Dalla parte opposta a noi si intravedono le luci della diga di Campo Moro.

Per il resto sono solo montagne, neve e cielo.

Qualcuno chiede quanto manca all’arrivo.

Elia ci rassicura sempre dicendo che quasi ci siamo.

Sono 2 ore che ciaspoliamo. Ancora mezz’ora e dovremmo esserci.

La luna è un po’ velata ma ci ha promesso che quando scenderemo si mostrerà in tutto il suo splendore. E le crediamo. Bisogna sempre credere alla luna.

Finalmente ecco che in lontananza vediamo le luci del rifugio!

Prabello è un incanto. Una coltre di neve fa apparire tutto immensamente calmo e ovattato quel paesaggio che visto in estate brulica di persone e animali nei prati.

Sembra un paradiso anche in inverno.

Ci siamo. Siamo felici e soddisfatti.

E devo ammettere che immaginavo di fare molta più fatica.

Invece la ciaspolata si è rivelata più semplice del previsto.

C’è da dire che percorrendo un sentiero già battuto, non è così faticoso come andare su neve fresca. Però un po’ di fatica si fa ugualmente.

Ma quando ti fermi a prendere fiato, ti guardi intorno e respiri a pieni polmoni quell’ossigeno, quell’aria fresca e pulita che solo in certi angoli di paradiso puoi avere, tutto passa e ti senti fortunato ad essere li in quel momento.

Io non sono molto amante della montagna, lo ammetto. L’ho sempre vista ripida e impervia.

Bella da guardare e ammirare ma non da frequentare. 

Ma sabato ne ero letteralmente rapita per le bellissime sensazioni che mi stava regalando.

Mi sto ricredendo…sarà l’età.

Eccoci al rifugio Cristina! Togliamo le ciaspole ed entriamo per il meritato riposo e per... ricompensare lo stomaco vuoto.

Ho portato con me Calendario Valtellinese 2020 che consegno a Vania, titolare del rifugio.

Missione compiuta dato che è tra i partner di Calendario Valtellinese e quindi le spetta di diritto!

A tavola ci aspettano delle caraffone di the caldo. Che piacere immenso berlo in quel momento. Va giù che è un piacere.

Ci accomodiamo ai nostri posti riservati, tutti insieme e iniziamo le presentazioni in attesa di…

Non sappiamo il menù, nelle nostre fantasie dell'ascesa immaginavamo fosse polenta e invece...

Pizzoccheri! Wowww, fantastico! Li abbiamo sbafati al volo, belli caldi, gustosi. La fatica di quasi 3 ore ce li ha fatti apprezzare in modo particolare. Deliziosi!

Una simpaticissima Susy, collaboratrice di Vania, ci porta con celerità le nostre pietanze fumanti.

Sa benissimo quanto siamo affamati.

Poi segue arrosto di tacchino e purè e in seguito vari dolci, dalle torte, alle crostate, al salame al cioccolato. Ovviamente il tutto annaffiato da un buon vino rosso e acqua.

Un menù di tutto rispetto per un rifugio ad alta quota.

Si chiude con il caffè e l’amaro.

Approfondiamo la conoscenza dei nostri compagni di ciaspolata.

Ragazzi giovani provenienti da diverse zone della Lombardia: Carlo e Roberta da Lecco, Matteo da Cantù, Linda da Vimercate, Roberta da Osnago, Ambra da Cermenate, Isotta da Milano e Carola da Concorezzo. Una ragazza, Elisa, arriva addirittura da Pistoia.

Solo in 4 siamo valtellinesi: Paolo e Valentina di Tirano, Sergio ed io.

Tutti curiosi di vivere questa esperienza sulla luna piena.

Scattiamo un po' di foto ed ecco che memorizzo i nomi per non dimenticare nessuno, chissà che ci si incontri ad una prossima ciaspolata.

Vicino a noi un gruppo di bergamaschi sta festeggiando il compleanno di uno di loro: Baldo.

Ci uniamo al coro di auguri e ci offrono ancora torta e pure il prosecco.

E’ una festa. Si respira aria di allegria, si condivide amicizia anche con gli sconosciuti. Sono momenti che ti fanno sentire ricco, felice e fortunato di poterli vivere. 

Sono piccole cose che lasciano il segno…almeno dentro di me.

Ci prepariamo per la discesa. Quella vera con la luna piena.

Elia consiglia di spegnere i frontalini per gustare al meglio il chiarore lunare.

Che spettacolo! Il rientro durerà un’ora soltanto perché percorriamo un’altra via.

Quella già percorsa in estate, quella che conosco.

La luna ora è alta, come promesso è luminosa, magica!

Un grandissimo “lampione” naturale che ci accompagna durante tutta la nostra esperienza. Sembra volerci proteggere.

Lo Scalino ci guarda sempre sornione e si fa bello per le foto. Indossa sempre il suo abito migliore da lasciare come ricordo per quella fantastica escursione.

Il rumore delle ciaspole fa ancora da colonna sonora alle nostra escursione e le nostre ombre compongono la scenografia insieme alla luna.

La neve, con il riverbero del nostro satellite più vicino, sembra stata cosparsa da polvere di brillantini.

Tanti piccoli diamanti naturali che ci circondano.

L’emozione di vivere quello spettacolo della natura, è tanta.

Si scende molto tranquillamente e ogni tanto mi fermo e guardo la luna.

In testa mi risuonano tante canzoni dedicate a lei, e devo dire che se le merita tutte.

La discesa è volata, siamo ormai giunti al parcheggio e ammetto che mi spiace sia già finita.

Avrei voluto proseguire ancora immersa in quella magica atmosfera, lontano dal caos, dallo stress, dal rumore.

Che voto dare a questa esperienza? 10 e lode. Non so se anche i miei compagni di avventura la pensano così, ma io mi sono rigenerata l’anima.

PS: Credo che tutti i Sanremo del mondo non valgano quanto una bellissima ciaspolata al chiaro di luna.

Se  vuoi una recensione sulla tua struttura o su un evento, manda una mail a: edi@calendariovaltellinese.com oppure chiama al 335 6090252, ti contatterò e verrò personalmente ad “assaggiarti”…parola di Edi

Ed ora gustati il video con le foto

 

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