Quando la Füghiascia chiama, io corro

lun, 19/05/2025 - blog

Non ci ho messo piede per quarant’anni.
Poi l’anno scorso ci sono andata, e da allora la Festa della Füghiascia di Gordona è finita dritta nel mio calendario.
Una serata speciale, fatta di sapori speciali, sorrisi sinceri e un’intera comunità in movimento.
Quest’anno è andato tutto ancora meglio: organizzazione perfetta, atmosfera calda e accogliente.
E lei, la Füghiascia, sempre protagonista: unica, fragrante, cotta in verticale come da tradizione.

Gordona
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Ci sono andata sempre con Loretta, la mia compagna di avventure. Abbiamo trascorso una serata bellissima. 
L’anno scorso c’era un bel freschino, quest’anno invece la temperatura era perfetta: si stava bene, si respirava un’aria serena, di quelle che già ti mettono nel mood giusto appena arrivi.

E i cambiamenti rispetto all’anno scorso si sono sentiti subito. 
Hanno diviso le code: da una parte chi voleva solo l’asporto, dall’altra chi desiderava sedersi a mangiare ai tavoli.
Un’organizzazione impeccabile, che ha ridotto di tantissimo i tempi d’attesa. Noi abbiamo aspettato giusto dieci minuti, non di più.

La festa si svolge all’interno dell’oratorio di Gordona, uno spazio che è stato recentemente rinnovato e che ora è davvero funzionale. Ogni area ha il suo ruolo: il reparto impasti, quello della polenta, la zona griglie, la friggitura dei Füghiascign, l’affettamento, l’impiattamento e ovviamente i camini con i focolari per cuocere la Füghiascia.

Tutto separato, tutto ordinato. E poi il salone principale con i tavoli, e anche una tensostruttura dove ne sono stati sistemati altri.
Ma il mio angolo preferito resta quello dei focolari, dove si cuoce la vera regina della festa: la Füghiascia.

Per chi non l’ha mai assaggiata (e ti direi di rimediare il prima possibile ehm...l'anno prossimo), si tratta di una focaccia sottile, fragrante, con un gusto unico. 
L’impasto viene preparato rigorosamente a mano con farina, acqua, latte, sale, lievito, zucchero e polenta gialla molle, la famosa "pult". Il bello è che viene cotta in verticale, su piastre di sasso roventi – le “šchiàia” – davanti al fuoco vivo. 
Una volta cotta, si stacca da sola e viene subito spalmata con burro fresco. Il profumo è qualcosa che non si dimentica. E sì, io me ne sono innamorata.

Io ho preso il piatto della tradizione che prevede salumi, formaggio, patate lesse e la Füghiascia che adoro e preferisco nettamente ai Füghiascign (questione di gusti).

Le porzioni sono abbondanti. Io non sono riuscita a finirla tutta e ne ho portato a casa un pezzettino, come fosse un piccolo tesoro. E in effetti lo è. Anche perché la Füghiascia la puoi mangiare solo qui, in questa occasione, una volta all’anno. Nei ristoranti non la trovi.

E poi musica, danze, gonfiabili e area giochi per bambini...insomma divertimento a 360° per tutti!

Ma la festa non è solo questo. È anche persone. È l’accoglienza gentilissima di Andrea, che ci ha salutate e mostrato le novità oltre ad offririci un'anteprima di focaccia, mentre aspettavamo in coda. 

È il giro che abbiamo fatto insieme nei vari reparti. È l’incontro con Marco, il suo braccio destro, che lavora con lui per far girare una macchina perfetta. Una macchina fatta di 330 volontari. Su 1900 abitanti. Ragazzi di ogni età. Bambini, adolescenti, adulti, tutti coinvolti. Tutti parte di qualcosa di grande.

Mi ha colpito – come sempre – vedere questi giovani così presenti, così attenti, così capaci. Con i loro vassoi in mano, tra i tavoli, a servire, pulire, aiutare. A sorridere. Nessuno che si lamenta. Nessuno che si tira indietro.

In un mondo che spesso ci racconta solo il peggio, questa festa è una boccata d’aria. È speranza. È concretezza. È la dimostrazione che se si coltivano certi valori, le cose belle succedono. Che se si educano i giovani al rispetto, al lavoro, alla partecipazione, poi loro crescono bene. Con la testa sulle spalle. E magari saranno gli adulti che vorremmo vedere di più in giro.

Questa festa, da sempre, lascia tutto il ricavato alla parrocchia, che lo reinveste nel territorio. Ed è anche per questo che funziona: perché tutto torna alla comunità. Perché chi partecipa, lo fa davvero con il cuore.

Complimenti davvero a tutti. A chi impasta, frigge, cuoce, serve. A chi si fa in quattro per far funzionare ogni dettaglio. A chi non si accontenta mai e ogni anno cerca di migliorare, accogliendo suggerimenti, ascoltando la gente. Anche questo è un valore: saper ascoltare per crescere.

Se non ci sei mai stato, segnalo. Terzo weekend di maggio. Ogni anno. 
Gordona ti aspetta con la sua festa e con una specialità che non si può spiegare, si può solo provare. Ma soprattutto… con la sua gente. E quella, davvero, vale il viaggio.

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