Un bellissimo repertorio del grande Lucio, ha letteralmente coinvolto il pubblico accorso per l’occasione.
L’atmosfera era incredibile al Pradasc di Lanzada.
La piazza gremita, posti a sedere esauriti da un pezzo. Non so quante persone fossero presenti, ma le 200 sedie preparate non erano certo abbastanza.
Chi è arrivato tardi si è arrangiato: sedie portate da casa, plaid sul prato, qualcuno comodamente seduto per terra pur di non perdersi nemmeno una nota. E poi quell’aria frizzantina tipica della Valmalenco: in città si boccheggiava dal caldo, lì invece a un certo punto si è tirato fuori il giubbettino. Un clima perfetto per godersi due ore di musica senza sciogliersi.
La scaletta ha fatto cantare tutti, ma proprio tutti. Perché quando partono Il mio canto libero, La collina dei ciliegi, Emozioni o La canzone del sole, Pensieri e parole, Dieci ragazze, Acqua azzurra acqua chiara, è impossibile restare in silenzio. La band, che avevo già sentito lo scorso anno a Villa di Tirano, ha confermato di essere tecnicamente impeccabile e capace di trasmettere energia ed emozioni.