Un flop inaspettato per lo spettacolo Notte Tempo...

mar, 03/06/2025 - blog

(… leggi tutto che ti spiego)

Sì, lo ammetto: il titolo è una provocazione bella e buona.
Ma oggi per farsi leggere bisogna fare così, no? Lo dice pure lo spettacolo.
E allora ho voluto giocare anch’io, un po’ come fanno loro sul palco.

Chiuro
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Perché il 2 giugno, presso la Sala parrocchiale Don Tognolini di Castionetto c’era la prima di Notte Tempo, il nuovo spettacolo teatrale scritto e interpretato da Maurizio Zucchi e Pietro De Nova della compagnia teatrale Il Milione.

E no, non è stato un flop.
Tutto esaurito, un pubblico attento, coinvolto, e tanti applausi spontanei 
Uno spettacolo riuscitissimo, pieno di ritmo, ironia, riflessione. 

Di quelli che ti fanno sorridere al momento, ma anche pensare un bel po’ quando torni a casa.

E proprio perché il tema centrale è l’informazione, il modo in cui viene fatta e raccontata, il titolo di questo articolo voleva stuzzicare.

La scenografia è semplice (come è di consueto per il Milione) fatta di tanti fogli di vecchi quotidiani appesi a pareti, a pannelli, con la sola illuminazione di quattro lampade a led da spostate in base all'occorrenza...

Notte Tempo è un tuffo dentro le redazioni dei giornali, quelle vere, fisiche, di una volta, con le macchine da scrivere, i telefoni che squillano, i giornalisti che si urlano addosso e corrono da mattina a sera per chiudere l’edizione.


C’è la frenesia della notizia, la caccia allo scoop, la lettura incrociata degli altri quotidiani per cercare spunti, l’ansia del “pezzo” che deve uscire prima degli altri.
E poi c’è la stampa, la distribuzione, le pile di giornali invenduti che finiscono nei magazzini. Tutta quella macchina enorme che gira attorno all’informazione, e che troppo spesso si dimentica del contenuto, dell’etica, del senso vero del raccontare.

E qui entra in scena anche Pasolini.

Sì, perché lo spettacolo prende spunto in modo dichiarato da alcuni passaggi dei “Scritti corsari”, quei testi lucidissimi e ancora attualissimi dove Pasolini analizzava il ruolo dei media, della scuola, della politica e della cultura.

Uno dei temi centrali che lui sollevava – e che torna potente in Notte Tempo – è proprio la deriva dell’informazione: articoli costruiti per vendere, giornalisti pagati a pezzo, contenuti trasformati in prodotti da piazzare.
Pasolini parlava già allora di come i giornali manipolassero la realtà, cercando non la verità, ma la notizia che fa rumore.
E se oggi ti sembra che su Facebook o su Instagram la gente commenti solo leggendo il titolo… beh, lui lo aveva previsto mezzo secolo fa.

Zucchi e De Nova riescono a portare tutto questo sul palco con leggerezza e intelligenza. 
Le battute fanno ridere (anche se i titoli nominati sono veri)  ma ti lasciano anche con quella sensazione di “maledizione, è proprio così”.
C’è un filo che unisce le redazioni di ieri con le bacheche social di oggi, e lo spettacolo lo mostra bene, senza moralismi ma con tanta ironia.

Io, per non essere da meno, ho giocato col titolo: ho scritto “un flop” per vedere chi ci casca, chi si ferma lì, chi commenta senza leggere.
Ma se sei arrivato fin qui, vuol dire che il trucco non ha funzionato con te. 
Oppure sì, e sei stato curioso. In entrambi i casi… bravo. 
Hai fatto esattamente quello che lo spettacolo ci invita a fare: andare oltre la superficie.

E quindi, se ti capita, vai a vedere Notte Tempo
È uno spettacolo intelligente, che affonda le mani nel passato per farci capire meglio il presente.
E poi, scusate, non capita mica tutti i giorni di ascoltare le parole di Pasolini che grazie alla voce di due grandi attori come Umberto Ceriani e Franco Sangermano, e ci parla ancora.

Segui la pagina social de Il Milione per conoscere le prossime date.

E ancora una volta: Buona, anzi ottima la prima, in quel di Castionetto!

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